Stato di natura: differenze tra le versioni

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==Hobbes==
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Nel ''[[Leviatano (Hobbes)|Leviatano]]'' Hobbes espone la propria teoria della [[natura umana]], della [[società umana|società]] e dello [[stato]]. Poiché il [[diritto]] ha origine naturale per ogni ente inclusi gli esseri umani (ma anche l'ambiente in cui vivono), è innato in ogni individuo che abbiamo dei diritti e tutti gli stessi diritti e nello stato di natura ognuno ha diritto a ogni cosa e, a causa della scarsità dei beni disponibili, gli uomini ingaggiano una guerra di tutti contro tutti ([[bellum omnium contra omnes]]; [[homo homini lupus]] = ''l'uomo è un lupo divoratore per ogni altro uomo'').
 
Tuttavia gli uomini hanno un comune interesse ad arrestare la [[guerra]] per assicurarsi un'esistenza che altrimenti sarebbe impegnata soltanto nella guerra per difendere beni di cui non si potrebbe mai godere, così formano delle società stipulando un [[contratto sociale]] (chiamato "Patto" da Hobbes) in cui limitano la loro libertà, accettando delle regole che vengono fatte rispettare dal leviatano-Capo dello stato.
 
{{quote|Io autorizzo e cedo il mio diritto di governare me stesso a quest'uomo o a questa assemblea di uomini, a questa condizione, che tu gli ceda il tuo diritto, e autorizzi tutte le sue azioni in maniera simile. Fatto ciò, la moltitudiine così unita in una persona viene chiamata uno stato, in latino civitas. Questa è la generazione di quel grande Leviatano o piuttosto - per parlare con più riverenza - di quel Dio mortale, al quale noi dobbiamo, sotto il Dio immortale, la nostra pace e la nostra difesa...|Leviatano p. 167}}
 
Per liberarsi dalla condizione primitiva in cui tutti competono con tutti (''bellum omnium contra omnes'') e la vita è ''nasty, brutish, and short'' (spiacevole, grezza, e breve), si deve costituire una società efficiente, che garantisca la sicurezza degli individui, condizione primaria per il perseguimento dei desiderî. A questo scopo tutti gli individui rinunciano ai propri diritti naturali, stringendo tra loro un patto con cui li trasferiscono a una singola persona, che può essere o un monarca, oppure un'assemblea di uomini, che si assume il compito di garantire la pace entro la società.