Sant'Evasio: differenze tra le versioni

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Allontanato dalla propria sede astigiana ([[358]]), secondo gli agiografi cristiani Evasio sarebbe stato martirizzato il [[1 dicembre]] [[362]] presso la città di ''Sedula'' (l'odierna [[Casale Monferrato]]),<ref>Gaspare Bosio, ''Storia della Chiesa di Asti'', Asti [[1894]], pag. 87</ref> in quelle che la tradizione cristiana chiama le persecuzioni di [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]].<ref>"Sant'Evasio andò a Roma, imperante Costantino Magno e colà fu consacrato dal papa San Silvestro a primo vescovo d'Asti, donde fu cacciato, exorta sub Costantino augusto Arianorum fautore tempestae, e finalmente subì il martirio a Sedula, impiissimo apostata Iuliano imperante". Gaspare Bosio, ''Storia della Chiesa di Asti'', Asti [[1894]], p. 87.</ref><ref>"Giuliano era detto l'Apostata per aver rinnegato il cristianesimo.Egli era animato da un profondo odio per i cristiani che escluse dalle cariche pubbliche. Benché non osasse intimare un'aperta persecuzione contro di essi, pure tacitamente la favorì, anzi la promosse". Gaspare Bosio, ''Storia della Chiesa di Asti'', Asti [[1894]], pag 90</ref>
 
Don Pietro d'Acquino, negli studi sull'origine della [[diocesi di Asti]] ed i suoi primi vescovi, riferisce che dal catalogo più antico dei vescovi astesi pubblicato da monsignor [[Giovanni Stefano Aiazza]], nel [[1605]], l'unico [[Evasio (vescovo di Asti)|"Evasius"]] vescovo che troviamo , muore nel [[713]], dopo vent'otto anni di episcopato.
 
Questo vescovo, non deve essere confuso con il martire del [[IV secolo]], il cui corpo fu trasportato da [[Benevento]] a Casale dal re [[Liutprando]] nell'[[VIII secolo]].<ref> Pietro Dacquino, ''Appunti per la storia della nostra Cattedrale origine della Diocesi e primi vescovi''. Il Platano , Asti [[1979]].</ref>
 
Il martire Evasio, non fu mai vescovo di Asti, né tanto meno il primo vescovo.
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Inoltre, il culto del martire Evasio ad Asti, non si sviluppò che tardivamente.
Infatti non esistono documenti anteriori al [[secolo XIII]] che ne dimostrino il culto ad Asti e sembra persino che ancora nel [[XVI secolo]] se ne ignorasse la leggenda , visto che nel sinodo di monsignor [[Domenico della Rovere (vescovo di Asti)|Domenico della Rovere]] del [[1584]], la festa del 1º dicembre è affiancata a ''S.Evasii Episcopi et confessoris''.
 
Questo scarno accenno ad un santo che si dovrebbe considerare martire e primo vescovo della diocesi, lascia supporre l'infondatezza dei fatti.<ref>Fedele Savio, ''Gli antichi vescovi d'Italia, dalle origini al [[1300]]'' in ''Il Piemonte''. Fratelli Bocca editori, Torino, 1898.</ref>
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Molta di questa confusione, va anche attribuita alla trasmissione di notizie mistificatorie del [[cistercensi|religioso cistercense]] Filippo Malabaila nel [[1644]] a [[Ferdinando Ughelli]] per l'opera ''Italia sacra''.
 
Il Malabaila, forse per colmare il vuoto episcopale della diocesi di Asti nei primi secoli e per dar lustro alla Chiesa astese, aggiunse queste supposizioni prive di fondamento documentabile<ref> Pietro Dacquino, ''Appunti per la storia della nostra Cattedrale origine della Diocesi e primi vescovi'', Il Platano , Asti, 1979.</ref>
 
==Note==