ʿAbd Allāh ibn al-Zubayr: differenze tra le versioni

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|FineIncipit = è stato un ''sahabi'' (Compagno del Profeta), figlio di [[al-Zubayr ibn al-Awwam|al-Zubayr b. al-ʿAwwām]] e [[Asma bint Abi Bakr|Asmāʾ bt. Abī Bakr]], figlia del primo [[califfo]] [[Abu Bakr]] e nipote di [[Aisha|ʿĀʾisha]], una delle mogli di [[Maometto]]
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{{Campagnabox della Fitna islamica}}
Dopo un’importanteun'importante carriera militare sotto [[Uthman ibn Affan|il terzo califfo]], prese parte con ʿĀʾisha e suo padre alla rivolta contro il quarto califfo, [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī]]. Nel 656. combatté per [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya]], il primo califfo [[Omayyadi|omayyade]], ma rifiutò di giurare fedeltà al suo successore [[Yazid ibn Mu'awiya|Yazīd I]]. Dopo la morte di questi nel 683, si dichiarò califfo e riuscì a resistere agli Omayyadi per dieci anni dal suo quartier generale a [[La Mecca|Mecca]]. Dopo la sua sconfitta nel 692, fu decapitato e il suo cadavere crocifisso.
 
== Biografia ==
Al-Zubayr era un membro del clan dei [[Banu Asad]] dei [[Quraysh]]. Suo padre, [[al-Zubayr ibn al-Awwam]], era stato un Compagno di Maometto. Oltre ad essere nipote di ʿĀʾisha, al-Zubayr era anche parente del Profeta, in quanto sua nonna era la zia paterna di Muhammad.
 
Durante la giovinezza, ʿAbd Allāh fu un attivo partecipante attivo alle campagne militari [[musulmane]] contro i [[Bizantini]] e i [[Sasanidi]]. Nel 636 partecipò insieme al padre alla [[Battaglia del Yarmuk|battaglia del Yarmūk]] e, in seguito, guidò l’esercitol'esercito contro i Bizantini nella [[battaglia di Sbeitla]] del 647.
 
ʿUthman ibn ʿAffān, il terzo califfo, lo considerava un soldato fedele e capace, tanto che, dopo questa battaglia, gli concesse l'insolito onore di riportarne il resoconto "dal [[minbar]] di [[Medina]]". In seguito, entrò a far parte delle guardie del corpo di ʿUthmān e fu presente al momento dell'assedio finale della ''Dār al-Imāra'' (la reggia califfale).
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Dopo la morte di [[al-Husayn ibn Ali]] nella [[Battaglia di Kerbela]] il 10 [[Muharram]] 61 ([[10 ottobre]] [[680]]), Ibn al-Zubayr sembra essere stato un sostenitore del sistema della ''Shūra'' (consultazione) come meccanismo per scegliere il califfo senza che si seguisse la successione dinastica.
Presto, Ibn al-Zubayr stabilì il suo potere in [[Iraq]], [[Penisola araba|Arabia]] meridionale, [[Siria]] e in alcune parti dell'[[Egitto]].
 
Trasse grande profitto dall'insoddisfazione del popolo nei confronti degli Omayyadi, che venivano considerati usurpatori, visto che l’elezionel'elezione di Muʿāwiya era avvenuta senza alcuna ''shūra'', così come quella di Yazīd.
Quest’ultimoQuest'ultimo spedì il fratello di Ibn al-Zubayr (a lui fortemente ostile), contro di lui alla Mecca, ma questo fallì, fu catturato, frustato, imprigionato e morì a causa delle ferite riportate. Parlando dal ''minbar'', ʿAbd Allāh b. al-Zubayr lodò Husayn e denunciò Yazīd, il quale, tentò di porre fine alla sua ribellione invadendo l’l'[[Hijaz]] nel 683, ma la sua morte improvvisa comportò la fine della campagna e provocò confusione tra gli Omayyadi.
 
ʿAbd Allāh trovò un considerevole appoggio da parte degli oppositori degli Omayyadi, inclusi, almeno inizialmente, i Kharigiti.
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== Critica storica ==
Considerato responsabile della seconda guerra civile dell’Islamdell'Islam, Ibn al-Zubayr ha i suoi detrattori e sostenitori.
Vi fu un dibattito tra i musulmani sul fatto che una ribellione contro un califfo ingiusto fosse permessa o proibita. I kharigiti dissero di sì ma molti risposero che proteggere l'unità e la stabilità della comunità era migliore della fitna.
Gli scrittori fedeli agli Omayyadi lo dipingono come un eretico che aveva profanato il [[Ka'ba|Sacro Santuario di Mecca]] e diviso la ''[[Umma]]''. Spesso viene definito un anti-califfo. Quelli che lo sostengono, invece, lo vedono come uno dei pochi in grado di mettere in discussione la legittimità degli Omayyadi.