15. Panzer-Division: differenze tra le versioni

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Le origini della 15. Panzer-Division risiedono nella '''33. Infanterie-Division''' (33ª Divisione di fanteria), creata a [[Darmstadt]] il 1º aprile [[1936]] e posta agli ordini del [[generalmajor]] [[Eugen von Schobert]] fino al 3 febbraio [[1938]]<ref>{{cita web|url=http://www.axishistory.com/index.php?id=1434|titolo=33. Infanterie-Division su Axis History Factbook|accesso=8 apr 2010}}</ref>.
 
Quando nel settembre [[1939]] iniziò la [[campagna di Polonia]], l'unità, ora comandantacomandata dal [[Gradi militari tedeschi|general der artillerie]] [[Hermann von Speck]], restò a presidio della [[Saarland]].<br/>
Nel maggio [[1940]] la 33. Infanterie-Division partecipò alla [[campagna di Francia]] agli ordini del [[generalleutnant]] [[Rudolf Sintzenich]] e in organico alla [[6ª Armata (Wehrmacht)|6ª Armata]] del [[Gruppo d'armate B]]. I soldati attraversarono la [[Somme (fiume)|Somme]] combattendo a [[Péronne (Somme)|Péronne]], proseguendo quindi per [[Parigi]] e terminando le operazioni belliche sulla [[Senna]] e la [[Loira (fiume)|Loira]].<br/>
Da luglio a settembre rimase in Francia in qualità di truppa d'occupazione, mentre ad ottobre, quando il comandante era il [[Gradi militari tedeschi|general der panzertruppen]] [[Friedrich Kühn]], venne inviata in Germania e posta nella [[riserva militare]]<ref name=okh>{{Cita web|url= http://www.okh.it/units/frameunits.htm|titolo= Unità della Wehrmacht su okh.it|accesso=8 apr 2010}}</ref>. A breve sarebbe stata trasformata nella 15. Panzer-Division.
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Durante la successiva [[battaglia di al Gazala]], la ''15ª Panzer'', raggiunta nuovamente da rimpiazzi che la portarono ad avere 29 Panzer II, 134 Panzer III, 22 Panzer IV e 4 ''panzerbefehlswagen''<ref name=panzer2>''Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale'', vol. 15, p. 171, DeAgostini, 2009, Novara</ref>, diede nuova prova del suo valore e della sua notevole abilità nelle manovre combinate nel deserto, partecipando insieme alla 21. Panzer-Division a tutte le confusi fasi della battaglia, culminata nel micidiale scontro corazzato nel "terreno di distruzione" di ''Knightsbridge'' dove vennero sbaragliate le residue forze corazzate britanniche ([[11 giugno|11]] - [[13 giugno]] 1942). Dopo questa vittoria la divisione partecipò alla brillante conquista della città di [[Tobruk]] il [[21 giugno]] dello stesso anno e al frenetico inseguimento in profondità in [[Egitto]] fino a El-Alamein. Il successo conseguito era notevole: dal maggio al luglio 1942, la 15. Panzer-Division distrusse 845 carri, 151 [[autoblindo]] e 130 veicoli di altro tipo<ref name=panzer2/>.
 
La divisione partecipò successivamente alla [[prima battaglia di El-Alamein]] e alla vigilia della [[battaglia di Alam Halfa]] contava 15 Panzer II, 77 Panzer III (43 con cannone corto da 5 cm e 34 con cannone lungo, sempre dello stesso [[calibro (arma)|calibro]]), 16 Panzer IV (3 con cannone corto da 7,5 cm e 13 con cannone lungo, sempre da 7,5 cm) e 2 ''panzerbefehlswagen''<ref name=panzer2/>. Le perdite però furono ancora una volta notevoli, ma la divisione si ciònonostanteimpegnò nella [[seconda battaglia di El Alamein]], dove si trovò a combattere in condizioni sempre più disperate contro un nemico che continuava di giorno in giorno ad aumentare, soprattutto in termini numerici, la propria forza corazzata. Il [[4 novembre]] [[1942]] iniziò il lungo ripiegamento, con la divisione sacrificata in retroguardia, che si fermò soltanto al confine tra [[Libia]] e [[Tunisia]], nella [[linea del Mareth]].<br/>
 
=== La fine in Tunisia===