Famoso per essere famoso: differenze tra le versioni

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Il termine deriva da un saggio dello storico [[Daniel J. Boorstin]] del [[1962]] intitolato ''The Image: A Guide to Pseudo-events in America''.<ref name="Richards">{{cite book|last=Richards|first=Jeffrey |title=Sir Henry Irving: A Victorian Actor and His World|publisher=Continuum International Publishing Group|date=2007|pages=259|isbn=1852855916, 9781852855918}}</ref> In esso, Boorstin definiva le celebrità come "a person who is known for his well-knownness" ("''una persona conosciuta in quanto ben conosciuta''").<ref>{{cite book|last=Boorstin|first=Daniel Joseph|title=The image: A guide to pseudo-events in America|publisher=Vintage|location=New York|date=1961|isbn=0-679-74180-1}}</ref> Boorstin sosteneva inoltre che la rivoluzione grafica del [[giornalismo]] e di altre forme di comunicazione aveva separato la "fama" dalla "grandezza", e che questa separazione aveva affrettato il decadimento della "fama" nella mera "notorietà". Nel corso degli anni, la frase è stata citata come "a celebrity is someone who is famous for being famous" ("''una celebrità è qualcuno che è famoso in quanto famoso''").<ref name="Richards" />
 
[[Neal Gabler]], più recentemente, ha raffinato la definizione di celeritàcelebrità, per distinguere quelli che hanno ottenuto riconoscibilità per non aver fatto nulla di significante, un fenomeno che lui ha definito il "fattore Zsa Zsa" in onore di [[Zsa Zsa Gabor]], che sfruttò il suo matrimonio con [[George Sanders]] per costruirsi una breve carriera [[cinema]]tografica, quindi una duratura celebrità.<ref name="Gabler">{{cite journal|last=GABLER|first=NEAL|title=Toward a New Definition of Celebrity|publisher=The Norma Lear Center|url=http://www.learcenter.org/images/event_uploads/Gabler.pdf}}</ref> Gabler ha definito le celebrità con il termine “intrattenimento umano”, con cui egli intende una persona che offre intrattenimento al pubblico, semplicemente vivendo.<ref name="Gabler" />
 
Il termine ''famous for being famous'' è stato spesso applicato anche in contesti diversi, come per esempio riferito ad attrazioni turistiche come la [[Torre Eiffel]].<ref name="Anderman">{{cite book|last=Anderman|first=Gunilla M.|coauthors=Margaret Rogers, Peter Newmark|title=Word, text, translation: liber amicorum for Peter Newmark|publisher=Multilingual Matters|date=1999|isbn=1853594601, 9781853594601}}</ref><ref name="Urry" /> Altri esempi includono posti di cui ci si è scordati il vero motivo che li ha resi celebri, come l'[[Empire State Building]].<ref name="Urry">{{cite book|last=Urry|first=John|title=The tourist gaze: Theory, culture & society (Nottingham Trent University. TCS Centre)|publisher=Sage Publications, Inc.|date=2002|edition=2, illustrated|pages=12|isbn=0761973478, 9780761973478}}</ref>