Harper's Bazaar: differenze tra le versioni

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Pubblicata inizialmente come settimanale, nel [[1901]] divenne mensile. Era intitolata ''Harper's Bazar'' fino al [[1929]], anno in cui è stata aggiunta la seconda "a".
 
Nel corso dei decenni è divenuta la naturale antagonista di [[Vogue (rivista)|Vogue]] grazie ad una politica di ingaggi di grandi firme.
Hanno elavorato artisti,per la rivista fotografi come [[Herbert List]], [[Helmut Newton]], [[Diane Arbus]], [[Richard Avedon]], [[Patrick Demarchelier]], [[Man Ray]], [[Oliviero Toscani]] e, [[Herb Ritts]], hannoe lavorato per la rivistagiornalisti e grandi giornalistiartisti, molto spesso "rubati" a Vogue, come [[Carmel Snow]], [[Alexey Brodovitch]] e [[Diana Vreeland]].

Tra il 1891 e il 1901 ne fu [[art director]] uno dei padri della [[grafica]] americana: [[Edward Penfield]]. E sempre tra i graphic designer celebri che lavorarono per Harper's Bazaar, realizzandone le copertine, è possibile citare i nomi di [[William Bradley]] e [[Cassandre]].<ref>* G. Fioravanti. ''Il dizionario del grafico''. Bologna, Zanichelli, 1993. ISBN 88-08-14116-0.</ref>
 
Attualmente la rivista è pubblicata in 21 paesi. Per un breve periodo in [[Italia]] fu messa in vendita una inedita versione maschile [[Harper's Bazaar Uomo]].