Ettore Rossi (orientalista): differenze tra le versioni

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Vinse il concorso a cattedra a Roma di ''Lingua e Letteratura Turca'' nel [[1939]].
 
Tra i suoi scritti si ricordano la ''Cronaca araba tripolina di Ibn Ġalbun'' (Bologna, 1936), le ''Iscrizioni arabe e turche del Museo di Tripoli'' (Tripoli, 1955), il volume ''L'arabo parlato a Sanʿa<nowiki>'</nowiki>'' (Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1939), il ''Manuale di lingua turca'', in 2 volumi (Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1939), i ''Documenti sull'origine e lo sviluppo della questione araba'' (Roma, Istituto per l'Oriente, 1944) - che precorse il pur ottimo libro (ma in [[lingua inglese]], e quindi di maggior circolazione) di G. Antonius sullo stesso argomento - la ''Grammatica persiana'' (Roma, Istituto per l'Oriente, 1947), il ''Kitab-i Dede Qorqut. Racconti epico-cavallereschi dei Turchi Oguz tradotti e annotati'' (Città del Vaticano, 1952) e, postuma, a cura di [[Maria Nallino]], la poderosa ''Storia di Tripoli e della Tripolitania'' Roma, Istituto per l'Oriente, 1968), ancor oggi insuperata per correttezza storica e filologica.<br/>
Fu anche ottimo [[Codicologia|codicologo]] e a lui si deve il Catalogo dei ''Manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana'' (Città del Vaticano, 1953).<br/>
Oltre 150 articoli di storia, cultura e letteratura del mondo islamico contemporaneo furono da lui pubblicati su ''Oriente Moderno'', la cui chedirezione resse da solo per tutte le sue rubriche nel periodo più cruciale della [[II guerra mondiale]], dal [[1943]] al [[1945]], restandone fino alla sua morte Direttore.
 
Nel 2010 il comune di Secugnago ha intitolato a lui e al fratello una strada cittadina: Via Fratelli Rossi Ettore ed Ercole Sante.
 
==Bibliografia di riferimento==