Nazionalismo egiziano: differenze tra le versioni

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Sebbene il principale obiettivo del [[Wafd]] fosse quello di ottenere la completa indipendenza dell'Egitto con strumenti pacifici, il fallimento britannico nel giudicare la diffusa popolarità del Wafd, indusse il Regno Unito a prendere misure repressive nel marzo, inclusa quella dell'incarcerazione di Zaghlūl e di tre suoi colleghi, facendo divampare la [[Rivoluzione egiziana del 1919|cosiddetta Rivoluzione del 1919]], in cui tutte le classi sociali e religiose si allearono per opporsi alle vessatorie misure britanniche. Anche l'elemento femminile partecipò in modo convinto alle manifestazioni. Londra nominò allora il [[Edmund Allenby, 1° Visconte Allenby|generale Allenby]] in sostituzione di Wingate come Alto Commissario e lo autorizzò a prendere ogni iniziativa necessaria per riportare l'"ordine" nel Paese.<br/>
Allenby, da buon militare, obbedì agli ordini, esprimendo nella repressione da lui messa subito in atto una non comune violenza ma al contempo dichiarò Zaghlūl libero di recarsi a [[Parigi]]. Gli altri wafdisti sottoscrissero un patto, scelsero Zaghlūl come presidente del Wafd e s'impegnarono a non negoziare senza l'autorizzazione di Zaghlūl stesso. Formalmente si organizzarono come un partito politico di stampo europeo, delegando molti dei suoi poteri al loro leader. Una volta libero, Zaghlūl fu lasciato libero di recarsi alla Conferenza di pace e gli altri diciassette componenti della Delegazione egiziana s'incontrarono prima della loro partenza per formare un Comitato Centrale incaricato subito di reperire i fondi necessari all'impresa e di diffondere le opportune informazioni circa la situazione della loro patria. Esso divenne così il centro nevralgico della resistenza egiziana al dominio britannico. Quando il Regno Unito destinò la missione condotta da [[Alfred Milner, I visconte Milner|Alfred Milner]] ad affrontare politicamente la questione in Egitto, Il Comitato Centrale del Wafd organizzò un boicottaggio e dimostrazioni contro di essa.
[[Immagine:Allenby.jpg|left|thumb|Il gen. Allenby]]
 
Le speranze del Wafd di potersi esprimere direttamente nella Conferenza, cozzò con l'atteggiamento [[Stati Uniti|statunitense]], in cui ai principi spesso e volentieri proclamati di democrazia furono anteposti quelli dell'incrollabile unione d'intenti con il [[Regno Unito]], tanto da far loro riconoscere come legittimo il [[Protettorato]] britannico sull'Egitto. </br>
Nell'impossibilità di esprimersi direttamente ai vincitori del primo conflitto mondiale, i membri del Wafd diffusero manifesti e s'incontrarono con politici e delegati, cercando di ottenere solidarietà per la loro0 causa indipendentistica. Nel 1920 Lord Milner e Zaghlūl tennero colloqui informali sulla questione egiziana, senza però giungere ad alcun accordo. Nuovi disordini scoppiarono in Egitto nel 1921 e la Gran Bretagna non seppe far dio meglio che esiliare di nuovo Zaghlūl, ingigantendone inevitabilmente la popolarità tra gli egiziani. Alcuni degli uomini che avevano costituito il Wafd formarono nel 1922 il [[Partito dei Liberali Costituzionali]] (''Ḥizb al-aḥrār al-dustūriyyīn'', sulle stesse posizioni del vecchio [[Partito Umma]]), contrari com'erano all'intransigenza politica wafdista e più inclini a trattare con la Potenza britannica. Ciò non fece guadagnare un ampio sostegno al partito, giudicato incline al compromesso, ma gli fece ottenere un discreto appoggio dalle classi alto-borghesi, dei proprietari terrieri e da «un certo numero di aristocratici aventi legami con la corte»,<ref>[[Paolo Minganti]], ''I movimenti politici arabi'', Roma, Ubaldini, 1971, p. 30.</ref> ma ebbero se non altro il merito di delineare le linee-guida della Costituzione egiziana del [[1923]].