Petros Mavromichalis: differenze tra le versioni

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Nacque da Pierros Mavromichalis e Katerina Koutsogrigoraki, figlia di un medico.
 
La famiglia Mavromichalis aveva una lunga storia di rivolte contro l'[[Impero Ottomano]]. Suo nonno Georgakis Mavromichalis e suo padre Pierros Mavromichalis furono fra i capi della [[rivolta Orlov]]. La rivolta venne seguita da un periodo di lotte intestine fra i capi della [[Mani (penisola)|penisola di Mani]]. Presto, il giovane Petros si guadagnò una forte reputazione per la sua abilità nel mediare le dispute e riunire le famiglie in guerra. A causa del fallimento di diverse insurrezioni contro i turchi, era riuscito ad aiutare molti [[klephts]] e altri ribelli a sfuggire al controllo facendoli riparare presso i francesi che controllavano le [[isole Ionie]]. Ciò gli diede un utile contatto con un potenziale alleato. Durante questo periodo realizzò probabilmente un'alleanza con [[Napoleone Bonaparte]], che [[campagna d'Egitto| stava combattendo in Egitto]]. Napoleone aveva allora l'obiettivo di colpire l'Impero Ottomano, in coordinamento con la rivolta greca. Il fallimento di Napoleone in [[Egitto]], fece fallire comunque il suo piano.
[[File:Petrobeis Mavromichalis-Areopoli.JPG|right|thumb|150px|Monumento a Petros Mavromichalis ad [[Areopolis]]]]
Dal 1814, la riunificazione deo ''manioti'' divenne di nuovo una minaccia per gli [[Ottomani]] e il [[Sultano]] offrì una serie di concessioni a Mavromichalis, tra cui il suo essere chiamato [[Bey]] di Mani - in effetti formalizzando de facto lo stato di autonomia che la regione aveva mantenuto per anni. Sotto la guida di Petrobey, come venne chiamato, lo stato e la famiglia ''maniota'' Mavromichalis, in particolare, erano abbastanza potenti per controllare le zone del Peloponneso meridionale, contro i predoni albanesi, per conto del sultano. Eppure, Petrobey fu un partecipante attivo nei disegni dei capi ''moreani'' nel progettare una rivolta.
Nel 1818 divenne uno dei membri della ''[[Filiki Eteria]]'' e nel 1819 strinse un patto formale fra le maggiori famiglie ''kapetanaioi''. Il 17 marzo 1821, Petrobey innalzò il vessillo di guerra ad [[Areopolis]] dando il segnale dell'inizio della [[guerra d'indipendenza greca]]. Le sue truppe entrarono a [[Kalamata]] e presero la città il 23 marzo.
 
Dopo l'estate del 1822, Petrobey al ritorno dalla guerra, lasciò il comando delle truppe ai suoi figli (due dei quali erano morti in battaglia). Continuò la sua opera di mediatore quando si accesero delle dispute fra i ''kapetanaioi'' e divenne il capo del ''Senato messeno'' un consiglio di preminenti capi rivoluzionari. Provò anche a chiedere un sostegno da parte dell'[[Occidente]] con l'invio di una serie di lettere ai leader [[filellenismo | filoellenici]] in [[Europa]] e negli [[Stati Uniti]].
 
Dopo la rivoluzione, Petrobey divenne un membro del ''Senato greco'' sotto la presidenza di [[Ioannis Kapodistrias]]. I due uomini giunserò però presto ad uno scontro in seguito all'insistenza di Kapodistrias sulla creazione di un'amministrazione centralizzata regionale, sulla base di nomine politiche, che sostituisse il tradizionale sistema di autorità familiare. Il fratello di Petros, [[Tzanis Mavromichalis | Tzanis]], condusse una rivolta contro il governatore nominato di [[Laconia]]; a quel punto i due fratelli vennero invitati ad incontrare Kapodistrias e negoziare una soluzione, ma quando si presentarono vennero arrestati. Dalla sua cella della prigione Petros cercò di negoziare un accordo con Kapodistrias, il quale rifiutò decisamente l'invito. La crisi venne poi risolta con mezzi più tradizionali; il fratello di Petros, [[Konstantinos Mavromichalis | Konstantinos]] e suo figlio [[Georgios Mavromichalis | Georgios]] assassinarono Kapodistrias il 9 ottobre 1831. Petros pubblicamente disapprovò l'omicidio. A Kapodistrias succedette il re [[Ottone I di Grecia]], il cui atteggiamento verso i ''kapetanaioi'' fu molto più amichevole. Petros divenne vice-presidente del Consiglio di Stato e successivamente senatore. Morì ad [[Atene]] il 17 gennaio 1848 e fu sepolto con i massimi onori.
 
== Bibliografia ==
* K. Zisiou, ''The Mavromichalai. Collection of their own scripts'', Athens, 1903
* Anargiros Koutsilieris, ''History of Mani'', Athens, 1996
* Agapitos S. Agapitos, ''The 1821 Glorious Greeks, The Protagonists of Greece'', pg 40-47. A.S. Agapitou Press, Patras -1877 ristampa 13-08-2009
 
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