Attributo (araldica): differenze tra le versioni

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Le '''modifiche''' di un elemento sono attributi particolari. Possono consistere nell'attribuire uno smalto particolare ad una sua parte (la lingua o gli artigli), aggiungere una parte facoltativa (una ventarola su un tetto), indicare la mancanza di una parte normalmente presente (un animale [[Evirato (araldica)|evirato]] o [[Decapitato (araldica)|decapitato]]), o indicare un numero diverso di parti rispetto a quello ordinario (torre [[Merlato|merlata]] di quattro pezzi, invece che i consueti tre).
 
Gli attributi di modifica possono essere specifici di una particolare figura (l'impennaggio di una freccia), ma più spesso sono comuni a tutta una classe di oggetti (il colore degli artigli per gli animali che ne sono muniti). In questo caso, salvo rare eccezioni, tutti gli oggetti della classe condividono gli attributi corrispondenti (tutti i quadrupedi possono essere [[Marinato (araldica)|marinati]], anche se, ad esempio, non risultano esservi scoiattoli marinati).
 
Le modifiche si blasonano con un participio passato, derivante da un verbo che descrive l'aggiunta, o il disegno, della parte corrispondente. Questo verbo è, di norma, specifico del linguaggio araldico, un arcaismo, un neologismo costruito a partire da nome della parte o, nel caso dell'araldica italiana, una parola direttamente derivata dal linguaggio araldico francese. Un verbo che descrive l'aggiunta o la modifica di una parte può sempre essere utilizzato per indicare la variazione dello smalto e, in questo caso, la parte è sempre delimitata da una linea che la separa dal resto della figura, anche se normalmente ne fosse priva.