Georges Gilles de la Tourette: differenze tra le versioni

Nato a [[Saint-Gervais]] (nell’arrondissementnell'arrondissement di [[Châtellerault]]), proviene da una lunga generazione di medici<ref name = Cervellirriv>{{cita libro|autore= Mauro Porta-Vittorio A. Sironi|titolo= Il cervello irriverente. |annooriginale= 2009|editore= Editori Laterza}}</ref>.

Nel [[1873]] iniziano i suoi studi medici che lo portano sino a [[Parigi]], dove ha la fortuna di conoscere colui che diventerà il suo mentore: [[Jean-Martin Charcot]], all'epoca direttore dell'ospedale didella [[Salpêtrière]]. Grazie anche al suo aiuto continua i suoi studi come “interno”"interno" alla Salpêtrière.

Nel [[1887]] diventa ''chefChef de clinique'' nel reparto di Charcot. La sua carriera fu, tuttavia, assai breve. Nel [[1893]] visitando una giovane paranoica, convinta di essere stata ipnotizzata, viene colpito da quest’ultimaquest'ultima con tre colpi d’armad'arma da fuoco, uno dei quali gli provoca un grave danno cerebrale. Pratica poi per alcuni anni varie perizie medico-legali, e nel [[1900]] è medico responsabile durante l’l'[[esposizioneEsposizione universale]] di Parigi. In seguito avrà una crisi depressiva per via dei continui drammi a cui assisterà (fra cui l'assassinio di un suo stimato collega), oltre il già citato evento: questo lo porterà ad essere destituito dall'incarico e alla fine, affetto da [[Sifilide|neurolue]], verrà ricoverato in un ospedale psichiatrico a [[Losanna]], dove morirà abbandonato dalla moglie e da tutta la famiglia<ref name = Cervellirriv />.

L’annoL'anno successivo pubblica un secondo lavoro, più completo, rigoroso e sistematico del primo: comprende nove casi che recano sintomi ascrivibili a questa malattia, tra cui quello famoso della marchesaMarchesa di Dampierre, ripreso dall’articolodall'articolo di [[Jean Marc Gaspard Itard]], pubblicato circa sessant’annisessant'anni prima.

Seguendo gli insegnamenti e il metodo del suo maestro (differenziare una malattia organica da un disturbo psicologico), Gilles de la Tourette riconosce così che un disdicevole atteggiamento comportamentale e morale, come sino ad allora si pensava, era in realtà un danno psichiconeuropsichico<ref name = Cervellirriv />.