Giacinto Corio: differenze tra le versioni

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==Biografia==
[[File:Livorno Ferraris panorama.jpg|thumb|Livorno Vercellese, oggi]]
Non si hanno notizie particolareggiate sulla giovinezza del Corio, sappiamo con certezza solo che era il secondo di tre fratelli e che nacque a [[Livorno Vercellese]] nel [[1796]]. Da alcune sue missive inviate a [[Cavour]] si può comunque evincere che la perdita del padre, Carlo, avvenuta nel [[1813]], costrinse il diciassettenne Giacinto a dedicarsi presto all'agricoltura per sostenere la famiglia.
 
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Divenuto adulto, incontrò [[Cavour]] fra il [[1843]] ed il [[1844|44]]. Da allora l'esistenza di Corio fu influenzata notevolmente dalla vicinanza con il conte, ma non era conosciuto solo per questo: la sua posizione gli permetteva una certa agiatezza, la quale a sua volta gli permise di investire notevoli somme in svariati ambiti, come gli immobili, la meccanizzazione agricola al tempo agli albori, oppure di speculare sul [[guano]] introdotto proprio da [[Cavour]] nell'agricoltura piemontese. Importante era anche il suo impegno in alcune società importanti all'epoca, comprese le nascenti [[ferrovie]] piemontesi.
 
[[File:Leri-TenutaCavour2.jpg|thumb|left|La tenuta dei [[Cavour (famiglia)|Cavour]] a Leri]]
Attività personali e vicinanza con un personaggio in auge come [[Cavour]] lo portarono a ricoprire anche cariche pubbliche nelle neonate istituzioni liberali, fatti che gli permisero anche di conoscere personalmente importanti personaggi del momento, come [[Luigi Carlo Farini]] ed il figlio [[Domenico Farini|Domenico]], [[Bartolomeo Bona]], [[Carlo Cadorna]] ed altri ancora, fino a [[Giuseppe Verdi]], il quale si recò a visitare [[Cavour]] a [[Leri]] nel [[1859]].
 
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==La collaborazione con Cavour==
[[File:Francesco Hayez 041.jpg|thumb|[[Camillo Cavour]]]]
Giacinto Corio fu uno dei principali collaboratori di [[Camillo Cavour]] per quanto riguardava le questioni agricole, dapprima come semplice affittuario come nella tradizione della sua famiglia, successivamente come socio del conte nella gestione di diverse tenute agricole (prima fra tutte, [[Leri]], ma anche ''Montarucco'' e ''Torrone dei banditi'', tutte proprietà della [[Cavour (famiglia)|famiglia Benso]] per un totale di 1177 [[ettari]]).