Fallimento del mercato: differenze tra le versioni

In [[economia]], viene chiamata '''fallimento del mercato''' quella situazione in cui - a detta di taluni autori - i [[mercato|mercati]] non sarebbero in grado di organizzare la produzione in maniera efficiente, o non saprebbero allocare efficientemente beni e servizi ai consumatori. Dal punto di vista di tali [[economista|economisti]] di scuola dirigista, il termine si riferisce normalmente a situazioni in cui l'inefficienza risultante sarebbe notevole, o quando [[istituzione|istituzioni]] esterne al [[mercato]] e implicanti l'uso della forza potrebbero essere impiegate per raggiungere un risultato preferibile. Nel linguaggio di tutti i giorni, d'altra parte, il termine è impropriamente utilizzato per designare le situazioni in cui le forze di [[mercato]] non appaiono servire ciò che è definito quale [[interesse pubblico]].

 

Gustifica l'intervento pubblico in un'economia di mercato.

 

* Gli agenti devono operare come price-takers

* Completezza dei mercati e assenza di esternalità

* Se sono soddisfatte le precendenti condizioni allora l'equilibrio è efficiente, cioè non si può fare di meglio.

* Date le condizioni sopra citate, la configuarazione dell'economia che da il massimo benessere si può ottenere sempre da un'economia di mercato.

 

== Costi e benefici esterni al mercato ==

 

Tra le strategie sviluppate per mitigare gli effetti di tali imperfezioni, si è proposto l'intervento di [[istituzione|istituzioni]] esterne al [[mercato]], quali regolamentazione centralizzata tramite l'azione del [[governo]] o dello [[Stato]], la [[tradizione]], la [[democrazia]], nonché un'estensione dei [[diritto di proprietà|diritti di proprietà]] a entità che nella tradizione giuridica degli ultimi secoli non potrebbero formarne oggetto, quali ad es. l'aria pulita; si veda al riguardo il [[teorema di Coase]].

 

== Assenza di concorrenza ==