Se numerosi sono i rimandi al precedente [[Non aprite quella porta]] di tre anni prima (al quale e' simile per musica, scenografia e fotografia), Hooper se ne discosta per molti tratti: l'esigenza di mostrare al pubblico una violenza sempre piu' brutale e sempre piu' esplicita lo spinge a cercare nuovi barbari rituali; laddove nel ''Texas chainsaw massacre'' l'orrore derivava dal pasto cannibale di [[Leatherface]] e dei suoi familiari, qui l'idea della profanazione dei cadaveri da parte del coccodrillo apre nuovi orizzonti di morbosita': e' uno dei primi film, anche se tra i meno conosciuti, ad aver lanciato il mito dello [[Splatter]], genere ripreso con maggiore fortuna nel decennio successivo.
Al montaggio concitato di Brown e alle inquadrature estremamente ravvicinate di hooper, fa da cornice una scenografia claustrofobica e macabra, caratterizzata dalla nebbia e dall'umidita', la cui opacita' viene interrotta occasionalmente da lampi di luce e di colore folgoranti; Reed accosta con violenza livelli cromatici freddi e caldi per creare un ambiente surreale, vorticosamente angosciante, che trasporta lo spettatore in un mondo fatto di tensione. La colonna sonora, similmente, contrappone melodie leggerissime e inquietanti a ridondanti esplosioni di fiati.
