Trattato di Nöteborg: differenze tra le versioni

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Il '''trattato di Nöteborg''', conosciuto anche col nome di '''trattato di Oreshek''', è il nome convenzionale con cui si indica l'accordo firmato ad [[Šlissel'burg|Oreshek]] (l'odierna [[Šlissel'burg]]], in [[Russia]], in [[lingua svedese|svedese]] Nöteborg) il [[12 agosto]] [[1323]]. Esso fu il primo patto con cui lail [[Regno di Svezia]] e la [[Repubblica di Novgorod]] regolavano il confine fra i due stati, seguito tre anni dopo dal [[trattato di Novgorod]] fra la Repubblica omonima e la [[Norvegia]].
 
== Il nome ==
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Il trattato venne negoziato con l'aiuto dei mercanti della [[Lega anseatica]] per porre termine alle [[Guerra Svevo-Novogordiana|guerre]] fra la Svezia e la Repubblica di Novgorod. Come atto di buona volontà il Principe [[Jurij di Mosca]] cedette tre dei suoi comuni della [[Carelia]] agli svedesi, che in cambio si impegnarono a non partecipare al conflitto fra Novgorod e [[Narva (città)|Narva]]. Entrambe le parti promisero poi che si sarebbero astenute dal costruire castelli sul nuovo confine.
 
Secondo il trattato il nuovo confine fra i due stati sarebbe iniziato a nord-est del [[castello di Vyborg]], sarebbe corso lungo i letti dei fiumi [[Sestra]] e [[Volchya]] tagliando in due l'[[istmo careliano|istmo di Carelia]], avrebbe poi percorso la [[Savonia]] e sarebbe terminato, secondo le interpretazioni tradizionali, nel [[Golfo di Botnia]] nei pressi di [[Pyhäjoki]]. Solo la parte meridionale del confine, quella più vicina a Vyborg, era considerata importante e quindi era ben definita nel trattato, mentre il confine settentrionale, che correva in zone quasi completamente disabitate, era considerato di importanza secondaria. Si pensa inoltre che il trattato originale desse uguali diritti alla Svezia ed alla Repubblica di Novgorod sulle province storiche di [[Ostrobotnia (provincia storica)|Ostrobotnia]] e [[Lapponia (provincia storica)|Lapponia]].<ref>Si veda Gallén, Jarl: ''Nöteborgsfreden och Finlands medeltida östgräns'', Helsingfors 1968 e Gallén, Jarl; Lind, John: ''Nöteborgsfreden och Finlands medeltida östgräns'', vol. 2-3, Helsingfors 1991.</ref>
 
== Avvenimenti successivi ==
 
Le popolazioni finniche che vivevano su entrambi i lati del nuovo confine, come i [[careliacareliani]]ni e i [[Häme|tavastiani]], non ebbero voce in merito alla definizione del trattato. La Svezia e la Repubblica di Novgorod decisero di fatto l'estensione delle rispettive aree di influenza nella regione, con la Carelia sotto il dominio russo e le altre zone sotto il dominio svedese. Il concetto di ''pace permanente'' su cui era stato costruito il trattato non ebbe tuttavia molto successo nel conflitto a lungo termine che opponeva i due stati: la parte settentrionale del confine attraversava grandi regioni selvagge in cui la Lega anseatica non aveva alcun interesse, ma queste zone divennero ben presto motivo di conflitto fra la Svezia e Novgorod. Ansiosi di riappropriarsi delle coste settentrionali del Golfo di Botnia, gli svedesi potrebbero aver contraffatto i termini del trattato pochi anni dopo la sua emanazione:<ref name="Skrifter"/> essi sostennero infatti che il confine settentrionale si spingeva fino al [[Mare Glaciale Artico|Mar Glaciale Artico]]. Entro 5 anni dalla firma del trattato, coloni svedesi cominciarono a fare incursioni nell'Ostrobotnia settentrionale.<ref>Vahtola, Jouko. Tornionlaakson historia I. Birkarlit, 'pirkkalaiset'. Malungs boktryckeri AB. Malung, Sweden. 1991.</ref> Gli svedesi costruirono inoltre castelli a [[Oulu]] nel [[1375]] e ad [[Olavinlinna]], nel [[1475]], località che si trovavano chiaramente dal lato russo del confine.
 
La [[Repubblica di Novgorod]] dal canto suo si rifiutò di riconoscere l'apparente falsificazione fino al [[1595]], quando col [[trattato di Teusina]] venne riconosciuto che quello svedese era il testo corretto. Ben prima comunque gli svedesi si erano permanentemente appropriati di ampie regioni che si trovavano ad est del confine, dalla parte che doveva essere della Repubblica di Novgorod, comprese l'Ostrobotnia e la Savonia.