Deicidio: differenze tra le versioni

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Il termine "deicidio" non fa parte della [[teologia]] [[Chiesa cattolica|cattolica]], ed il suo utilizzo ha più una connotazione [[antisemitismo|antisemita]] che teologica.
 
Nella tradizione teologica cattolica infatti Dio è immortale e immutabile, cioè non soggetto a cambiamenti.
La [[teologia cristiana]], a partire da [[Paolo di Tarso]], considera gli uomini [[peccato]]ri complessivamente responsabili della [[morte di Gesù]], come ad esempio riportato nel [[catechismo del concilio di Trento]] (1545):
Pertanto Gesù Cristo
{{quote|Immortale e impassibile secondo la divinità, Egli si fece passibile e mortale secondo l'umanità|[[Concilio Lateranense IV]], canone I}}
Inoltre nella tradizione teologica cattolica laLa cosiddetta "comunicazione delle proprietà" (''[[communicatio idiomatum]]'') derivata dall'unicità della persona di Gesù nella quale sussiterebbero la natura umana e quella divina, non permette tuttavia l'applicazione di termini concreti alla maestà divina comein affermazioniproposizioni quali "Dio in quanto Dio ha sofferto" o "Dio è morto", tantomeno "Dio è stato ucciso" (vedi [[patripassianesimo]]).
 
LaPer quanto riguarda la [[teologiamorte cristianadi Gesù]], ala partireteologia dacattolica, sulla base di [[Paolo di Tarso]], considera gli uomini [[peccato]]ri complessivamente responsabili della [[morte di Gesù]], come ad esempio riportato nel [[catechismo del concilio di Trento]] (1545):
 
{{quote|Uomini di ogni stirpe e di ogni classe si accordarono nell'infierire contro il Signore e il suo [[Cristo]] (Sal 2,2). [[Paganesimo|Pagani]] ed [[Ebrei]] furono solidalmente istigatori, autori e strumenti della [[Passione di Gesù|passione]]. [[Giuda Iscariota|Giuda]] lo tradì, [[San Pietro|Pietro]] lo rinnegò, tutti lo abbandonarono (Mt 26, 27; Mc 14, 15; Lc 22, 23; Gv 13-19)|art 63 [[s:Catechismo del concilio di Trento/Parte I/Articolo 4#59 La morte di Cristo fu volontaria]]}}
 
{{quote|È chiaro che più gravemente colpevoli sono coloro che più spesso ricadono nel peccato. Se infatti le nostre colpe hanno condotto Cristo al supplizio della croce, coloro che si immergono nell'iniquità crocifiggono nuovamente, per quanto sta in loro, il Figlio di Dio e lo scherniscono con un delitto ben più grave in loro che non negli Ebrei. Questi infatti – afferma san Paolo – se lo avessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria (1 Cor 2,8). Noi cristiani, invece, pur confessando di conoscerlo, di fatto lo rinneghiamo con le nostre opere e leviamo contro di lui le nostre mani violente e peccatrici|art 62.}}
 
Inoltre nella tradizione teologica cattolica la cosiddetta "comunicazione delle proprietà" (''[[communicatio idiomatum]]'') derivata dall'unicità della persona di Gesù nella quale sussiterebbero la natura umana e quella divina, non permette tuttavia l'applicazione di termini concreti alla maestà divina come affermazioni quali "Dio in quanto Dio ha sofferto" o "Dio è morto", tantomeno "Dio è stato ucciso" (vedi [[patripassianesimo]]).
 
 
== Sviluppi ==