Geopolimero: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Davidovits combinò la sua esperienza nella chimica degli alluminosilicati con un grande interesse per l'archeologia, in particolare per quella dell'antico Egitto, e le sue analisi sui blocchi di alcune delle maggiori [[piramidi egizie]] lo portarono alla conclusione che questi, invece di essere rocce calcaree trascinate in posizione, fossero composte di geopolimeri, creati nella loro posizione finale nella struttura. Considerò inoltre che il [[cemento romano]], e i piccoli manufatti che si credevano in sasso della civiltà [[Tiwanaku|Tiahuanaco]] facessero uso della conoscenza di tecniche geopolimeriche.<ref>{{citeCita booklibro
| lastcognome = Davidovits
| firstnome = Joseph
| authorlinkwkautore = Joseph Davidovits
| coauthorscoautori = Morris, Margie
| titletitolo = The pyramids: an enigma solved
| publishereditore = Hippocrene Books
| datedata = 1988
| locationcittà = New York
| pagespagine =
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| isbn id=ISBN 0 87052 559 X}}</ref><ref>{{citeCita web
| lastcognome = Davidovits
| firstnome = Joseph
| authorlinkwkautore = Joseph Davidovits
| coauthorscoautori = Aliaga, Francisco
| titletitolo = Fabrication of stone objects, by geopolymeric synthesis, in the pre-incan Huanka civilization (Peru)
| workopera = Making Cements with Plant Extracts
| publishereditore = Geopolymer Institute
| datedata = 1981
| url = http://www.geopolymer.org/index.php?p=55
| formatformato =
| doi =
| accessdate accesso=9 gennaio 2008-01-09}}</ref>
 
== Note ==