Jean de Villiers de L'Isle-Adam: differenze tra le versioni
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Dopo che il [[Conestabile di Francia|conestabile]] [[Bernardo VII d'Armagnac]] ebbe rifiutato il suo appoggio, si unì alla fazione del [[duca di Borgogna]] [[Giovanni di Borgogna|Giovanni Senza Paura]], e lo aiutò a riconquistare [[Beaumont-sur-Oise]], cosa che facilitò la presa di [[Pontoise]], di cui Jean fu nominato capitano. Ebbe un ruolo importante nella presa di Parigi e nel conseguente massacro degli [[Armagnacchi]] del 1418. Mise tuttavia in salvo l'[[Abbazia di Saint-Denis|abate di Saint-Denis]] e gli offrì rifugio nel proprio feudo.
Jean de Villiers fu creato maresciallo di Francia dal duca di Borgogna nel medesimo anno. Non poté difendere Pontoise dagli inglesi e dovette abbandonare la città nel 1419. Partecipò quindi all'assedio di [[Roye (Somme)|Roye-en-Vermandois]]. Venne salvato da morte certa a [[Villeneuve-le-Roi]] nel 1421 dal suo vecchio compagno [[Rodrigo de Villandrando]], conte de Ribao,
Avendo mancato di rispetto al re [[Enrico V d'Inghilterra]] durante un colloqui, venne arrestato dal duca di Exeter [[Thomas Beaufort]] nel 1420, e imprigionato alla [[Bastiglia]]. Il popolo di Parigi scese in piazza per esigerne la liberazione, ma senza successo. Venne quindi destituito dalla carica di maresciallo.
Venne rimesso in libertà nel 1422 dopo la morte di Enrico V, grazie all'intercessione del duca di Borgogna [[Filippo III di Borgogna|Filippo il Buono]]. Restò quindi fedele agli anglo-borgognoni del duca di Bedford e del duca di Borgogna. Ristabilito nella carica di maresciallo di Francia, divenne consigliere e [[ciambellano]] di Filippo il Buono, il quale lo inviò a combattere in Olanda.
Nel 1428 divenne capitano del [[Palazzo del Louvre]], e l'anno dopo governatore di Parigi. Filippo il Buono lo fece cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro nel 1430.
La [[Trattato di Arras (1435)|pace di Arras]] del 1435 lo riportò al servizio del re di Francia [[Carlo VII di Francia|Carlo VII]].
Riprese Pontoise agli inglesi, quindi Parigi, con il [[Arturo III di Bretagna|conestabile de Richemont]] nel 1436, restituendo al re la città da cui era stato cacciato quando era erede al trono nel 1418.
Avendo accompagnato il duca di Borgogna a Bruges, rimase ucciso nel corso di un tumulto popolare il 22 maggio 1437. E' sepolto nella stessa città, nella chiesa di Saint-Donatien.
Suo figlio Jacques de Villiers de L'Isle-Adam ereditò la signoria di L'Isle-Adam e divenne prevosto di Parigi. Un discendente, [[Philippe Villiers de L'Isle-Adam]], divenne [[Gran maestri dell'ordine di Malta|gran maestro]] dei [[Cavalieri Ospitalieri]] nel [[1521]], e si mise in evidenza durante la difesa di [[Rodi]].
▲== [[Armoiries]] ==
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|''D'or au chef d'azur chargé d'un dextrochère d'
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<references/>
* Bernard Baray, ''Au fil des ans, Nogent-L'Isle-Adam '' (862-1527), Éd. du Valhermeil, 180 p. {{ISBN|2-905684-03-8}}▼
=== Bibliografia ===
▲* Bernard Baray, ''Au fil des ans, Nogent-L'Isle-Adam '' (862-1527), Éd. du Valhermeil, 180 p.
* Paul et A.-M. Bonenfant, ''Philippe le Bon : sa politique, son action'', De Boeck Université, coll. « Bibliothèque du Moyen Âge, n°9 », 1996, 476 p., p. 56.
[[Categoria:Cavalieri del Toson d'oro]]▼
[[Categoria:Marescialli di Francia]]
[[Categoria:Personalità della guerra dei cent'anni]]
▲[[Categoria:Cavalieri del Toson d'oro]]
[[de:Jean de Villiers de L’Isle-Adam]]
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