Rinormalizzazione: differenze tra le versioni

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Se la [[teoria quantistica dei campi]] è sensata anche oltre la [[lunghezza di Planck]] (dove potrebbe anche valere piuttosto la [[teoria delle stringhe]] o qualcosa di diverso), allora o non ci sono problemi reali nelle divergenze a breve distanza nella [[fisica delle particelle]], oppure ''tutte le teorie di campo'' sono semplicemente delle teorie efficaci, utili a descrivere la fisica dei fenomeni solo ad alcune scale di energia e non a tutte. In un certo senso, questo approccio è simile all'atteggiamento degli scienziati più anziani, secondo cui le divergenze in QFT descrivono l'ignoranza umana sul funzionamento della natura, ma riconosce anche che questa ignoranza può essere quantificata e che quindi le risultanti teorie efficaci restano utili.
 
Nelle teorie di campo quantistiche, il valore di una costante fisica, in generale, dipende dalla scala che si sceglie come punto per la rinormalizzazione e diventa molto interessante esaminare come variano le costanti fisiche in conseguenza dei cambiamenti nella scala delle energie. Le costanti di accoppiamento nel [[modello standard]] della fisica delle particelle variano in modo diverso con il crescere della scala delle energie: l'accoppiamento della [[cromodinamica quantistica|forza nucleare forte]] e l'accoppiamento di [[isospin]] debole della [[forza elettrodebole]] tendono a diminuire, mentre l'accoppiamento dell'[[ipercarica]] debole della forza elettrodebole tende ad aumentare. Alla scala di energia molto grande di 10 <sup> 15 </sup> [[GeV]] (ben oltre la portata degli attuali [[acceleratore di particelle|acceleratori di particelle]]), questi accopiamenti diventano tutti circa delle stesse dimensioni (Grotz e Klapdor 1990, p. 254), una motivazione importante per le speculazioni circa l'esistenza di una [[Teoria della grande unificazione|grande teoria unificata]]. Invece di essere solo un problema preoccupante, rinormalizzazione è diventato un importante strumento teorico per studiare il comportamento delle teorie di campo in diversi regimi.
 
Se una teoria rinormalizzabile (come ad esempio l'[[elettrodinamica quantistica]]) può essere solo ragionevolmente interpretata come una teoria di campo efficace, cioè come approssimazione che riflette l'ignoranza umana sul funzionamento della natura, resta allora il problema di scoprire una teoria più accurata che non soffre di questi problemi della rinormalizzazione. Come ha detto Lewis Ryder, "nella teoria quantistica, queste [classiche] divergenze non scompaiono, anzi sembrano peggiorare. E nonostante il successo della teoria della rinormalizzazione, rimane la sensazione che ci dovrebbe essere un modo più soddisfacente di fare le cose"<ref>Ryder, Lewis. ''[http://books.google.com/books?id=L9YhYS7gcXAC&pg=PP1&dq=%22Quantum+Field+Theory%22+and+Ryder&ei=dlFASOTZJpyMjAGcruWIBQ&sig=n13YWlsiuRr81SgqQ0ng9nMDOX8#PPA390,M1 Quantum Field Theory]'', pagina 390 (Cambridge University Press 1996)</ref>.