Alexandre Edme, barone di Méchin: differenze tra le versioni

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Rientrò in [[Francia]] dopo la caduta del [[Maximilien de Robespierre|Robespierre]] il [[9 termidoro]] ([[27 luglio]] [[1794]]) e trovò subito un impiego, seguendo il [[Louis-Marie Stanislas Fréron|Fréron]] nella sua missione nel Midi nell'anno III (ottobre [[1795]]). Al suo ritorno a [[Parigi]], venne nominato capo del gabinetto del ministro dell'interno, [[Pierre Bénézech]].
 
Nel luglio [[1798]], venne inviato a [[Malta]] per rimpiazzare il [[Michel Regnaud de Saint-Jean d'Angély|Saint-Jean d'Angély]] come commissario esecutivo del Direttorio. Ma, appena raggiunta la nuova destinazione accompagnato dalla moglie (pare assai graziosa), Méchin fu arrestato a [[Viterbo]] nel corso di una sommossa popolare contro il governo giacobino, che dal febbraio occupava Roma. Di tali avvenimenti resta un ''Compendio del mio viaggio e della mia missione in Italia negli anni [[1798]] e [[1799]] e relazione degli avvenimenti che hanno avuto luogo a [[Viterbo]] dopo il [[27 novembre]] [[1798]] sino al [[28 dicembre]] seguente<ref>''Précis de mon voyage et ma mission en Italie dans les années 1798 et 1799 et relation des événements qui ont eu lieu à Viterbe depuis le 27 novembre 1798 jusqu'au 28 décembre suivant'' ([[1808]], [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k106411s Testo integrale sulla base Gallica])</ref>. ''Nel 20102009 è stata rinvenuta a Viterbo una copia manoscritta in italiano di tale resoconto, ora edita da Edizioni Archeoares con il titolo di "Memorie del Barone Méchin. La resistenza viterbese nel biennio repubblicano (1798-1799), a cura di Fernando Funari ([http://edizioniarcheoares.it Edizioni Archeoares]).''
 
===Prefetto sotto Napoleone===