Corpo di spedizione italiano in Macedonia: differenze tra le versioni

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==Storia==
Dopo il disastroso esito dello sbarco anglo-francese a [[Gallipoli (Turchia)|Gallipoli]], gli Alleati chiesero all'Italia di intervenire nello scacchiere balcanico con 5 divisioni, per un'offensiva contro la [[Bulgaria]], alleata della Germania. Il ministro [[Sidney Sonnino]], e il capo di Stato Maggiore dell'Esercito [[Luigi Cadorna]] decisero così di inviare in [[Macedonia]] un corpo di spedizione con la 35ª Divisione, formata dalle due brigate di fanteria "Sicilia" e "Cagliari", al comando del generale Petitti di Roreto, il 2º Reggimento di artiglieria da montagna, il 1º Squadrone di cavalleria "Lucca", 40 cannoni, e battaglioni del genio zappatori e pontieri, sanità, trasmissioni e sussistenza. Un totale di 44.000 uomini. <ref>[http://www.europaorientale.net/sez5corpoitaliano.htm]</ref>
 
A sostegno del Corpo di Spedizione fu predisposto il trasferimento di 438 tra ufficiali, piloti e specialisti dell'aviazione con diverse squadriglie di biplani da ricognizione armata Farman e S.A.M.L. S1 e S2.
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Gli italiani arrivarono a [[Salonicco]], e il comando dell'Intesa affidò subito alle forze italiane l'incarico di difendere il settore di Kruscia-Balcan, ad est del lago Doiran: una linea di circa 50 chilometri, particolarmente esposta agli attacchi dei bulgari. A novembre fu conquistato il monte Velusina e la città di Bratindol. Nel giugno del [[1917]] il comando era passato al generale [[Ernesto Mombelli]]. Dalla fine del dicembre del 1916 al settembre del 1918, le truppe italiane in Macedonia condussero una logorante guerra di trincea. Unica battaglia il [[9 maggio]] [[1918]], sul fiume Cerna, contro le forze bulgaro-tedesche, con 2.800 tra ufficiali e soldati italiani che vennero feriti o uccisi. A settembre riprese l'avanzata e gli italiani occuparono il massiccio del Cesma, le località di Karaul Kruska, Pribitzi e Sop.
 
Il [[3 ottobre]] [[1918]] i comandi dell'armata bulgara e austro-tedesca di Macedonia cedettero le armi. La spedizione costò all'Italia, su 52.700 uomini, 8.324 tra morti, feriti e dispersi e circa 10 mila&nbsp;000 uomini vittime in inverno del gelo e in estate dell'ameba <ref>[http://www.icsm.it/articoli/ri/macedonia.html]</ref> .
 
==Note==