Codice di procedura civile (Italia): differenze tra le versioni

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==Storia==
Il codice di procedura civile italiano è stato approvato con il [[Regio Decreto]] 28 ottobre 1940, n.1443 e pubblicato nella [[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia|Gazzetta Ufficiale]] n. 253 del 28-10-1940.
Peculiare fu la prolungata ''[[Vacatio legis]]''), che entrò ufficialmente in vigore il [[21 aprile]] [[1942]] (anche se è accertato che il decreto n. 1443/40 e la Gazzetta Ufficiale furono antidatati).
Il testo del [[1942|'42]] fu il frutto del lavoro di una commissione ministeriale affiancata da un comitato più ristretto presieduto dal ministro della Giustizia [[Dino Grandi]] e composto da [[Piero Calamandrei]], [[Francesco Carnelutti]], [[Enrico Redenti]] e dal magistrato [[Leopoldo Conforti]]. Esso costituì il punto d'approdo di una serie di tentativi e progetti che percorse l'arco di un ventennio.