Zona fitoclimatica: differenze tra le versioni

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Il presupposto su cui si basa la suddivisione del territorio in zone fitoclimatiche è l'analogia fra associazioni vegetali simili dislocate in aree geografiche differenti per altitudine e latitudine ma simili nel regime termico e pluviometrico.
 
Sono stati definiti diversi schemi di classificazione. Quello più usato per l'Italia è il modello elaborato da [[Aldo Pavari]] nel 1916, conpartendo ladallo suddivisioneschema deldi Mayr (1909), successivamente integrato da [[Alessandro De Philippis]] nel 1937. La classificazione fitoclimatica di Mayr-Pavari suddivide il territorio italiano in 5 zone, ciascuna associata al nome di una specie vegetale rappresentativa. In ordine di altitudine crescente sono così definite:
# Zona fitoclimatica del '''''Lauretum'''''. Prende il nome dall'[[Alloro]] (''Laurus'').
# Zona fitoclimatica del '''''Castanetum'''''. Prende il nome dal [[Castagno]] (''Castanea'').
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# Zona fitoclimatica del '''''Picetum'''''. Prende il nome dall'[[Abete rosso]] (''Picea'').
# Zona fitoclimatica del<nowiki>'</nowiki>'''''Alpinetum'''''. Prende il nome dall'aggettivo ''alpinus'', che fa riferimento alle Alpi.
 
La classificazione usa come [[clima|parametro climatico]] di riferimento la temperatura. Ogni zona si suddivide in 2 o 3 sottozone in base alla temperatura e alla piovosità.
 
 
 
[[Categoria:Ecologia]]