Giovanni Morelli (storico dell'arte): differenze tra le versioni

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==Biografia==
[[File:Giovanni Morelli - Lenbach.jpg|thumb|left]]
Contrariamente a quanto possa sembrare, Morelli non era italiano. Figlio di genitori [[ugonotti]] arrivati in Italia dalla Francia meridionale, nacque a Verona nel 1816.
Rispetto ad altri storici a lui contemporanei Morelli ebbe la fortuna e la possibilità di studiare in diversi [[ateneo|atenei]] europei, studiò in Svizzera, poied in Germania, e grazie a queste fortunate circostanze riuscì ad apprendere con facilitàperfettamente il tedesco, come osservò [[Julius von Schlosser]]: "''un tedesco che starebbe alla pari con quello della maggior parte degli attuali scrittori d'arte''".
Prima di dedicarsi all'arte si laureò in medicina.
Durante i suoi studi scientifici (si dedicò alle scienze naturali) maturò una forte passione per la storia dell'arte, per il disegno, per lo studio del corpo umano; ma la sua formazione non era conciliabile con lo studio dell'[[arte]], non seguì corsi di [[Filosofia]] o di [[Teologia]], al contrario di [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]] o di [[Jacob Burckhardt|Burckhardt]], la sua era una passione autentica, che nacque dall'interesse.
 
Nel [[1848]] partecipò alle rivolte contro gli [[Austriaci]] e successivamente nel [[1861]] divenne [[deputato]] del primo [[governo]] del [[Regno d'Italia|regno]]: investito di questa carica iniziò a partecipare aalle numerosiiniziative incontriper che si occupavano dellala valorizzazione e dellala tutela del patrimonio artistico italiano.
OltreGrazie all'attività di parlamentare veniva anche contattato per lealle sue conoscenzeeccezionali indoti campodi artisticoconoscitore, spesso i collezionisti si affidavano alle sue stime prima di acquistare un'opera;. secondoEgli laproponeva suauna opinionetecnica eradi essenzialeindagine possedereattraverso unai propriadettagli collezione(orecchie, personalemani, inpieghe mododelle davesti, poterecc.), abituarei l'occhioquali possono meglio rivelare al riconoscimentoconoscitore deila diversimano artistiparticolare odi piùun semplicementeartista dellerispetto a quella dei suoi scuoleimitatori.
Il "metodo Morelli" divenne fondamentale per la storiografia dell'[[secolo XIX|Ottocento]], e ricevette apprezamentiapprezzamenti da parte di [[Franz Wickhoff]], da parte di [[Bernard Berenson]] e dalla scuola di critica d'arte [[Vienna|viennese]], che aveva esponenti importanti come [[Aby Warburg|Warburg]] e [[Moritz Thausing|Thausing]].
Il suo era un metodo scientifico, non si affidava all'intuizione, anzi egli propose una tecnica di indagine attraverso i dettagli, i quali possono aiutare il conoscitore nel distinguere la mano di un artista rispetto a quella dei suoi imitatori.
Il "metodo Morelli" divenne fondamentale per la storiografia dell'[[secolo XIX|Ottocento]], ricevette apprezamenti da parte di [[Franz Wickhoff]], da parte di [[Bernard Berenson]] e dalla scuola di critica d'arte [[Vienna|viennese]], che aveva esponenti importanti come [[Aby Warburg|Warburg]] e [[Moritz Thausing|Thausing]].
 
Spesso Morelli venne frainteso, il suo metodo non prometteva un'attribuzione certa e incontrovertibile a un'opera anonima, ma concentrandosi sui particolari, permetteva di capire dai dettagli (mani, orecchio, dita dei piedi) se si trattasse di un grande artista o semplicemente di un suo allievo, distinguendo così il maestro dall'imitatore.
Riconobbe inoltre nel disegno a mano libera un importante ausilio metodologico, imparò a studiarlo e a valutarlo come un documento, anche in questo modo egli introdusse nella storia dell'arte una nuova possibilità di realizzare un'analisi più precisa.
La sua carriera come [[storico dell'arte]] iniziò sotto lo pseudonimo di "Ivan Lermolieff", anagramma di Morelli (omettendo le due lettere finali), e affermava di provenire da Gorlag, in realtà [[Gorle]], cittadina in provincia di [[Bergamo]], dove viveva.
 
Dal [[1862]] al [[1864]] fu impegnato insieme alad un altro grande critico d'arte, [[Giovan Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]], nella realizzazione di un inventario delle opere d'arte e dei monumenti presenti nelle regioni dell'Italia centrale, precisamente [[Marche]] e [[Umbria]], essendo queste le meno conosciute dal punto di vista artistico poiché appartenevanoappartenti in precedenza alla [[Chiesa cattolica]].
Il sodalizio tra i due, iniziato con questa "spedizione", dopo breve durata si sciolse e Morelli ritornò a [[Roma]] per continuare a partecipare ai dibattiti sulla tutela del territorio.
Ma da allora il suo interesse per la materia si affievolì notevolmente; dopo essere stato nominato [[Senatore]], nel [[1873]], l'impegno di Morelli, nei confronti della [[storia dell'arte]], si fece sempre più svogliato.