Perdicca I di Macedonia: differenze tra le versioni

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Erodoto continua il racconto dicendo che...
{{Quote|poiché anticamente anche i monarchi erano poveri e non solo i sudditi, la moglie del re preparava il pane con le proprie mani per i servi. Ebbene, quando veniva per cuocerlo, il pane destinato al giovane servitore Perdicca, raddopiavaraddoppiava in volume. Poiché questo fenomeno si ripeteva costantemente, la regina ne parlò al re, il quale sentendo dell'accaduto, pensò subito che si trattava di un prodigio, presagio di qualcosa di grande. Quindi, mandò a chiamare i servitori e gli ordinò di andarsene dal suo reame. Ma essi volevano il loro salario prima di andarsene, come sarebbe stato giusto. Allora il re, sentendo parlare di paga - mentre la luce del sole entrava nella stanza giù dal camino - accecato dagli dei esclamò: «Ecco la paga degna per voi», indicando il raggio del sole. Gauane e Aeropo, i più grandi di età, rimasero sbalorditi nell'udire quelle parole, ma il giovane invece, estratta la spada, rispose: « o re, accettiamo quello che ci offri»: e con la spada tracciò circoscrivendola la zona illuminata dal sole sul pavimento e, dopo avere per tre volte fatto il gesto come per attingere i raggi del sole e metterseli nel proprio grembo, si allontanò insieme agli altri suoi fratelli.}}
 
Il significato simbolico mostra che oltre al fatto che Perdicca riscuote le tre paghe, prende anche possesso di quello che il sole illumina: la terra del regno <ref> come per la concezione iranica dello ''švareno'' (lo splendore luminoso della maiestà reale), secondo il quale il sole è un tratto distintivo della regalità, o come nella concezione germanica del ''Sonnenlehen'', del possesso del sole, dove si colloca il re sole per testimone. - H. Kleinknecht, Herodot und die makedonische Urgeschichte'', p. 141.</ref>