Alberto Mario Banti: differenze tra le versioni

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'''Alberto Mario Banti''' (Pisa, 1957<ref>http://www2.units.it/storia/DOTTORATO/Alberto%20Mario%20Banti_Profilo.pdf</ref>) è uno storico e docente ordinario italiano. E' annoverato tra gli storici italiani più influenti riguardo il Risorgimento italiano - numerose sono le sue pubblicazioni sull'argomento - e la storia del nazionalismo europeo ottocentesco.
|Nome = Alberto Mario
|Cognome = Banti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pisa
|GiornoMeseNascita = 3 giugno
|AnnoNascita = 1957
|NoteNascita = <ref name=cv>{{cita web |url=http://www.storia.unipi.it/SitoStoria/homepage_docente/curriculum.jsp |titolo=Curriculum Vitae - Italiano |editore=Università di Pisa |accesso=6-12-2011}}</ref>
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|Attività = storico
|Attività2 = docente
|Nazionalità = italiana
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'''Alberto Mario Banti''' (Pisa, 1957<ref>http://www2.units.it/storia/DOTTORATO/Alberto%20Mario%20Banti_Profilo.pdf</ref>) è uno storico e docente ordinario italiano. {{cn|E' annoverato tra gli storici italiani più influenti riguardo il Risorgimento italiano - numerose sono le sue pubblicazioni sull'argomento - e la storia del nazionalismo europeo ottocentesco.}}
==Biografia==
 
==Biografia==
Alberto Mario Banti si laurea in lettere presso l'università di Pisa nel 1980. Dal 1981 al 1984 segue un corso di perfezionamento in Storia presso la prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa, e, successivamente, nel triennio 1985-88, un ulteriore corso di dottorato in Storia e civiltà presso l'istituto universitario europeo di Firenze - dove, nel 1988 consegue il dottorato di Ricerca in Storia e Civiltà (con menzione speciale della commissione).
Dal 2001 è professore ordinario di storia dell'età contemporanea presso l'università di Pisa, dove svolge una intensa opera di ricerca storica, collaborando con diversi dipertimenti della facoltà di lettere e filosofia, in particolare con il dipartimento delle discipline dello spettacolo (DISCO).
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===Curiosità===
 
Nel 2010 ha pubblicato un articolo sul quotidiano "Il Manifesto" in cui ha espresso un giudizio fortemente negativo sulla apparizione di Roberto Benigni al Festival di Sanremo di quell'anno, durante la quale il comico, attore e regista toscano ha compiuto una ormai celebre esegesi dell'inno nazionale italiano, '''il Canto degli Italiani''', scritto dal patriota Goffredo Mameli nel 1847. Banti gli rimprovera, in particolare, l'elogio da lui fatto dei valori di quello che nel suo articolo definisce "una sorta di neo-nazionalismo italiano", opposto a quello utopistico della Lega Lombarda di Umberto Bossi - difensore di una presunta regione "padana", contro cui si è scagliato lo stesso presidente della repubblica Giorgio Napolitano nel 2011 -, ma sostanzialmente uguale da un punto di vista valoriale, e che lo storico pisano definisce "pericoloso", sulla sporta dell'uso propagandistico del nazionalismo che ne è stato fatto sin dai primi anni del Novecento.<ref><ref>{{Cita news |lingua=italiana |autore=Alberto Maria Banti |url=http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/02/articolo/4196/ |titolo=Benigni e «Fratelli d'Italia», dubbi su una lezione di storia |pubblicazione=Il Manifesto |giorno=20 |mese=2 |anno=2011 |accesso=6-12-2011</ref> NonostnteNonostante questa polemica, nel corso di quella che è stata di fatto una ''lectio magistralis'' sul Risorgimento Italiano, Benigni ha espressamente definito il nazionalismo una "malattia", distinguentolo dal "sano patriottismo" di cui egli è piuttosto un fervente sostenitore.
 
==Pubblicazioni==
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<references>http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/02/articolo/4196/</references>-->
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