Sinibaldo Ordelaffi: differenze tra le versioni

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Nel [[1384]], passò da Forlì [[Enguerrand VII di Coucy]], dopo aver conquistato [[Arezzo]]. Portava con sé la preziosa reliquia della testa di San Donato, patrono di quella città. Sinibaldo riscattò la reliquia, che tenne con grande venerazione fino a che essa fu restituita agli aretini<ref>Cf. G. Pecci, 1974, p. 135.</ref>.
 
Avvennero, nel 1390, gravi dissapori fra Sinibaldo ed i nipoti Pino, Cecco e Giovanni Ordelaffi, e questi valutò che contro di lui stessero addirittura tramando una congiura ed il modo per mandarla ad effetto.
E qui intervenne Giacomo Allegretti, che a prova di gratitudine verso Sinibaldo per essere stato da lui, “in vista di suo sapere”, revocato dall’esilio, gli predisse il disastro che gli sovrastava. Sinibaldo, incautamente, informò i parenti della delazione avuta da Giacomo Allegretti e loro, per difendersi, ricordarono alla mente dello zio l’antica avversione che la casa Allegretti, siccome guelfa, aveva nutrita contro di loro e chiedono allora una giusta punizione.
 
(“O cari meii neuoti, voi sapiti quanti guaii anemo abudi solo per questo stato, e con la gracia di Dio hora stiamo bene. E uoglio che voi siate como mì signore de Forliuio; e pertanto non voglio credere a bubula che me siano diete per mectere scandolo in la mia sanguinità. Allora Pino e Cecco, quasi stopefacti dubitoro non esseree stati discoperti, e dissero – o signore mio che uolite dire per questo ? Io so che ce uolite bene. Alhora rispose misser Sinibaldo e disse: Io ue dirò como sta la cosa. Voi sapite che io confinai maistro Iacomo Alligrette philosofo e poeta; e perché era ualente homo e bon medico, a requisizione dei citadini forlonesi lo fè io tornare. E mo al prisente m’à mandato a dire che io me guardi che de meii proprio sarò tradito e tolta la signoria. Hor che ue ne pare ? Va e fa bene mo tu. Io ho fatto a costui tanto che me ne rencresse; guelfo traditore, che me uole mettere in scompiglio e a li mani con i meii ! si non fosse per un poco, lo faria adesso impiccare. Ho Pino e Cecco che saueuano quello che aueano hordinato, dubitorno che el dieto maistro Iacomo Allegretti non sauesse questo lor tractato che voleuano fare, che qualche uno non gli auesse diecto qualche cosa. Subito el dicto Pino per pagura non fosse discoperto, corse fori della camora chiammand’alcuni de soi seruitori; e con certe arme ussì fori del palacio. Subitamente fo facto auisato maistro Iacomo Allegretti, lo quali audita l’imbassata fogì presto seneza alcuno induzo e andò ad Arimino e illì morì. Pino Hordelaffo andò a casa del dicto maestro Iacomo Allegretti e circò per tucta casa infino socto lo lecto; bona fo che gli fo decto che certo seria stato morto per li mani de Pino Hordelaffo.”)
 
Sinibaldo fu deposto e probabilmente assassinato dai nipoti [[Pino II Ordelaffi]] e [[Francesco III Ordelaffi|Cecco]].