Celebrazioni voltiane: differenze tra le versioni

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m - Giovanni Greppi, Pila (v1.09)
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[[File:VoltaComo.jpg|thumb|250px|right|Statua di Alessandro Volta a Como, opera di Francesco Durelli]]
=== 1899: 100 anni dalla pila ===
Nel [[1899]] il centenario dell’invenzione della [[pila di Volta|pila]] è celebrato a [[Como]] con una grande esposizione, sullo stile di una [[esposizione universale]], come quelle che si ripetono nella seconda metà del XIX secolo in tutte le principali città europee: si trattava della prima grande Esposizione che si teneva nell'[[Italia]] unita.
La manifestazione è lungamente preparata: già negli anni precedenti si accumulano studi e progetti, anche su proposta di eminenti professionisti come il milanese [[Luigi Broggi]]. Alla fine, però, viene scelto per la realizzazione l’ingegnere comasco [[Eugenio Linati]].
 
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Si tenne anche un [[Congresso internazionale dei Fisici del 1927|Congresso internazionale dei Fisici]] che è risultato uno dei più importanti appuntamenti scientifici che si siano tenuti in Italia nei primi decenni del Novecento e richiamò a Como, Pavia e Roma i "padri" della fisica moderna: la sede per le sessioni comasche del Congresso fu l’Aula di scienze (ora Sala Casartelli) dell’Istituto Carducci. La Sala reca nelle decorazioni alle pareti (pittore Achille Zambelli) i medaglioni con i nomi dei Congressisti, tra cui i [[Premio Nobel per la fisica|premi Nobel per la fisica]], [[Niels Bohr]] ([[1922]]), [[William Lawrence Bragg]] ([[1915]]), [[Arthur Compton]] ([[1927]]) [[James Franck]] ([[1925]]), [[Hendrik Antoon Lorentz]] ([[1902]]), [[Guglielmo Marconi]] ([[1909]]), [[Robert Andrews Millikan]] ([[1923]]), [[Max Planck]] ([[1918]]), [[Max von Laue]] ([[1914]]), [[Pieter Zeeman]] ([[1902]]), oltre ai [[Premio Nobel per la chimica|premi Nobel per la chimica]] [[Francis William Aston]] ([[1922]]) e [[Ernest Rutherford]] ([[1908]]). I presenti che presero il Nobel successivamente furono: [[Max Born]] ([[1954]]), [[Werner Karl Heisenberg]] ([[1932]]) e [[Otto Stern]] ([[1943]]).
 
Como mancava di uno stadio e si decise di costruirlo proprio in occasione delle onoranze a Volta. I lavori cominciarono nell'ottobre del [[1926]] sul terreno donato dal podestà Baragiola e su progetto dell'architetto [[Giovanni Greppi (architetto)|Giovanni Greppi]] di Milano. Lo stadio fu dotato di due piste, una ciclistica di 500 metri e una podistica di 450 metri che circondavano il campo per il calcio dl circa 7200 metri quadrati: la capienza totale era dl 6.000 persone.
Lo stadio fu inaugurato il [[30 luglio]] del [[1927]]. Fu dedicato a [[Giuseppe Sinigaglia]] ([[1884]]-[[1916]]) volontario di guerra decorato al valore, morto sul San Michele da eroe.