Villa Masini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: sintassi e spaziatura dei link
Corregge secondo le norme del Sistema internazionale di unità di misura, replaced: m. →  m., typos fixed: a → a using AWB
Riga 18:
== La critica ==
Ispirato nel suo complesso a concezioni e stilemi prevalentemente di carattere [[Eclettico|tardo-eclettico]], cui si integrano alcune brevi connotazioni di gusto [[liberty]] e [[déco]], l'edificio appare piuttosto anacronistico rispetto all'epoca di costruzione e superato da un punto di vista formale e stilistico; tuttavia, esso costituisce nella realtà locale un episodio architettonico di spicco, rappresentativo soprattutto della personalità del committente, esponente di quella borghesia imprenditoriale interessata, almeno per prestigio personale, alla importazione, sebbene in questo caso tardiva, di un gusto europeo sontuoso e raffinato.
Gli studi solo di recente intrapresi sulla realtà montevarchina per la documentazione e la conservazione del patrimonio architettonico locale, valutano il palazzo in tal senso, riconoscendolo come ''"esemplare tipologia di residenza"'' e come ''"esempio del proliferare a Montevarchi del linguaggio liberty"'' mentre di diverso avviso Cozzi, che riconosce nel linguaggio architettonica della villa la evidente matrice tardo-eclettica .
Nella Relazione per il Decreto di Vincolo ([[1987]]) viene messa in evidenza la ricerca da parte del Petrini di effetti scenografici ispirati al simbolismo (soprattutto nei gruppi scultorei del giardino) e la dipendenza dell'edificio da modelli acquisiti dal progettista durante l'esperienza torinese, in particolare dall'opera di [[Giuseppe Sommaruga]] e di [[Ernesto Basile|Basile]], sia da un punto di vista di elaborazione formale che tecnico-funzionale (gli impianti del palazzo Masini risultavano all'avanguardia per l'epoca), nonché dagli esempi europei dell'architettura liberty, in particolare dall'opera di [[Victor Horta]] nella maison Tassel per quanto riguarda l'articolazione distributiva.
 
Riga 40:
 
Le spesse lesene che chiudono al primo piano la facciata alle estremità e rafforzano lo scatto in avanti del settore terminale escluso dall'appendice del loggiato, sono arricchite, all'altezza della cornice superiore che sottolinea le aperture rettangolari del piano sottotetto, da sovrabbondanti stucchi a festoni e ghirlande da cui si generano i mensoloni di sostegno della gronda, plasmati in modo da simulare allegoricamente gli artigli di un rapace ancorato ai capitelli dei pilastri.
Sotto la gronda stessa, aggettante per circa 1,5  m., il punto di coagulo di tutte queste componenti decorative è costituito dall'angolo tra le due facciate principali, fortemente segnato dalle due lesene e dal pesante raddoppio dei plastici mensoloni.
 
Quasi per contrasto, lo spigolo è ornato da un leggero e sinuoso portalampada pensile in ferro battuto, mentre più in basso un reggifiaccola in forma di drago segna il centro del parapetto dell'avancorpo del terrazzo.
Riga 79:
*Bossini M., Lungani M., Termini P., ''Montevarchi: dal Liberty al Déco'',1988
*Cozzi M., Carapelli G.,''Edilizia in Toscana nel primo Novecento'', [[Firenze]] [[1993]]
*''Le stagioni del Liberty in Toscana. Itinerari tra il 1880 e il 1930'', a cura della Regione Toscana - Giunta Regionale, [[Pistoia]], pp. 97-98 97–98, [[1995]]
*AA. VV., ''Montevarchi. "Costruzione" di una città tra Architettura e Storia (secoli XIX - XX)'', p.  87, 1995
*A. M. Giusti (a cura di), ''Palazzo Masini'', in ''Le età del Liberty in Toscana'', Atti del Convegno Viareggio [[1995]], [[Firenze]]
*Bossini M., Lenzi A. "Montvarchi dal Liberty al Déco" - Firenze 2007 - 2ª edizione riveduta e corretta