Gilera RX: differenze tra le versioni
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La '''Gilera RX''' è una motocicletta di tipo enduro prodotta dall'azienda motociclistica [[italia]]na [[Gilera]] in cilindrata 125 e 200 cc, presentata nel salone di Milano nel novembre 1983 e successivamente prodotta nello stabilimento di Arcore e commercializzata a partire dal marzo 1984.▼
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▲La '''Gilera RX''' è una [[motocicletta]] di tipo [[enduro]] prodotta dall'[[case motociclistiche|azienda motociclistica]] [[italia]]na [[Gilera]] in [[cilindrata]] 125 e 200
==Il contesto==
Diretta concorrente della [[Cagiva Aletta Rossa]], seppe distinguersi per le sue ottime prestazioni per l’epoca, per la accuratezza nell’assemblaggio, qualità dei componenti, il design curato di [[Paolo Martin]] e per la completezza della [[quadro strumenti|strumentazione]] (che comprendeva
La ciclistica vanta un [[telaio (meccanica)|telaio]] in [[acciaio]] a struttura mista in tubi e lamiera scatolata, una [[forcella]] [[Paioli]] da
L’[[freno|impianto frenante]] è misto [[freno a disco|disco]]/[[freno a tamburo|tamburo]] con disco anteriore [[Brembo (azienda)|Brembo]] da 230mm con una pinza Brembo a due pistoncini e un tamburo posteriore ad azionamento di tipo meccanico, mentre le ruote a raggi sono in acciaio lucidato da 21” all’anteriore e da 18” al posteriore. Un serbatoio di lamiera metallica capace di contenere fino ad 13 litri consente un autonomia di 371 km.
Una sella con il [[logo]] ''RX'' stampato poteva consentire il trasporto di un passeggero
▲Diretta concorrente della [[Cagiva Aletta Rossa]], seppe distinguersi per le sue ottime prestazioni per l’epoca, per la accuratezza nell’assemblaggio, qualità dei componenti, il design curato di Paolo Martin e per la completezza della strumentazione che comprendeva (tachimetro, contagiri,indicatore benzina e temperatura più spie di frecce, olio e abbaglianti) , tutti questi fattori certamente non comuni su una moto di cilindrata 125 proiettarono al successo una motocicletta avanti anni luce rispetto alle concorrenti.
Il propulsore [[motore a due tempi|due tempi]] Gilera con cilindro in lega di alluminio era per l’epoca una vera e propria modernità, [[raffreddamento a liquido]] mediante pompa, miscelatore automatico, ammissione lamellare direttamente nel cilindro. Come optional era presente anche l’avviamento elettrico e di conseguenza una [[batteria (chimica)|batteria]] più grossa.▼
Sul lato sinistro del motore vi si trova la parte riguardante l’accensione magnetica a volano di tipo CDI, la leva del [[cambio (meccanica)|cambio]] regolabile nell’inclinazione e il pignone a 16 denti.▼
Sul lato destro del motore vi si trova: il miscelatore automatico variabile nella portata di olio tramite cavo collegato
▲La ciclistica vanta un telaio in acciaio a struttura mista in tubi e lamiera scatolata, una forcella Paioli da 35mm a steli disposti normalmente, collegata ad un manubrio in acciaio con traversino fisso “Tommaselli” ed al posteriore un mono ammortizzatore Marzocchi regolabile nel precarico molla abbinato alla sospensione in lamiera scatolata in alluminio di tipo Monodrive. L’impianto frenante è misto disco/tamburo con disco anteriore Brembo da 230mm con una pinza Brembo a due pistoncini e un tamburo posteriore ad azionamento di tipo meccanico , mentre le ruote a raggi sono in acciaio lucidato da 21” all’anteriore e da 18” al posteriore. Un serbatoio di lamiera metallica capace di contenere fino ad 13 litri consente un autonomia di 371 km.
▲Una sella con il logo RX stampato poteva consentire il trasporto di un passeggero il quale una volta sulla moto due comode pedane ripiegabili con inserto in gomma zigrinata e dietro un portapacchi che consentiva al passeggero di trovare appiglio per le mani.
Nel 1984 Gilera presenta l’evoluzione del modello RX, una moto identica nella meccanica principale, ma con diversi accorgimenti riguardanti perlopiù l’impatto visivo.▼
Le modifiche furono ispirate alle enduro di grossa cilindrata che gareggiavano nella corsa “[[Rally Dakar|Paris-Dakar]]”: un serbatoio in lamiera metallica come il precedente ma di maggiore capienza di carburante, da 13 a 22 litri su cui spicca il logo utilizzato per questo modello: un aquila in sfondo a stelle e strisce, un omaggio allo stato dell’[[Arizona]] a cui questa moto è stata dedicata.
Una maschera sul faro anteriore non tanto per evitare la rottura dovuta ai sassi, ma perlopiù per estetica, dei soffietti per riparare gli steli delle forcelle da polvere e pietrisco, paramani sul manubrio, borsa posteriore fissata sul portapacchi, copri disco con logo “Gilera”.▼
▲Il propulsore due tempi Gilera con cilindro in lega di alluminio era per l’epoca una vera e propria modernità, raffreddamento a liquido mediante pompa, miscelatore automatico, ammissione lamellare direttamente nel cilindro. Come optional era presente anche l’avviamento elettrico e di conseguenza una batteria più grossa.
▲Sul lato sinistro del motore vi si trova la parte riguardante l’accensione magnetica a volano di tipo CDI, la leva del cambio regolabile nell’inclinazione e il pignone a 16 denti.
▲Sul lato destro del motore vi si trova: il miscelatore automatico variabile nella portata di olio tramite cavo collegato all’ acceleratore, la pompa del liquido refrigerante collegata all’albero motore tramite ingranaggi, più all’ interno troviamo la parte riguardante la frizione a bagno d’olio ed i relativi dischi.
Nel 1985 la Gilera RX Arizona vince il “Rally Di Sardegna” con il pilota Franco Monchiero.▼
==Collegamenti esterni==
*[http://www.virtualcar.it/design-gilera-rx-125-1983-di-paolo-martin/ La Gilera RX su virtualcar.it]
▲'''L’evoluzione RX Arizona:'''
▲Nel 1984 Gilera presenta l’evoluzione del modello RX, una moto identica nella meccanica principale, ma con diversi accorgimenti riguardanti perlopiù l’impatto visivo.
▲Una maschera sul faro anteriore non tanto per evitare la rottura dovuta ai sassi, ma perlopiù per estetica, dei soffietti per riparare gli steli delle forcelle da polvere e pietrisco, paramani sul manubrio, borsa posteriore fissata sul portapacchi, copri disco con logo “Gilera”.
▲Nel 1985 la Gilera RX Arizona vince il “Rally Di Sardegna” con il pilota Franco Monchiero.
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