Miles classiarius: differenze tra le versioni

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Il ''miles classiarius'' indossava una tunica normalmente di colore bruno-ferroso o blu mare. Si aggiunga che:
{{Quote|La [[battaglie romane|battaglia terrestre]] richiede molti tipi di armi. Quella navale richiede non solo più tipi di armi, ma anche [[Artiglieria (storia romana)|macchine e ''tormenta'']], come se si combattesse su mura e torri. [...] É bene quindi predisporre adeguate protezioni, in modo che i soldati siano muniti di armatura o corazza, elmo e persino gambali. Nessuno può lamentarsi, infatti, del peso delle armi, considerando che sulle navi si combatte da fermi. Si impugnano scudi più grandi e resistenti per proteggersi dal lancio delle pietre.|[[Vegezio]], ''[[Epitoma rei militaris]]'', IV, 44.1-4.}}
Si aggiunga che secondo [[Cassio Dione Cocceiano]], normalmente i ''milites classiarii'' disponevano di un armamento più "leggero" rispetto al normale [[legionario romano]] (almeno al tempo di [[Ottaviano]]),<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XLIX, 3.5.</ref> sebbene vi fossero anche ''milites'' equipaggiati in modo "pesante".<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XLIX, 6.4.</ref>
 
====L'elmo Montefortino (V-I secolo a.C.)====
{{Vedi anche|Elmo (esercito romano)}}
 
Intorno alla fine del V secolo si introdusse un nuovo tipo di elmo di provenienza celtica (chiamato [[Elmo Montefortino|Montefortino]] dal nome di una necropoli vicina ad [[Ancona]]), che venne utilizzato fino al [[I secolo a.C.]]
Presentava un coppo allungato, che garantiva maggiore resistenza ai colpi dall'alto. Nella parte più alta dell'elmo era collocato un ''apex'' (a volte fabbricato a parte e poi aggiunto, oppure fuso con l'intero coppo), sul quale si inserivano delle piume, con lo scopo di far sembrare più alti i soldati all'occhio del nemico. L'elmo Montefortino fu catalogato dal Robinson con sei lettere (A, B, C, D, E, F)<ref>{{Cita|Robinson|pp.13-25}}</ref><ref>{{Cita|Cascarino|p.105|Cascarino, 2007}}</ref> alle quali corrispondono sei tipologie diverse. Nei modelli è assente un rinforzo frontale e il paranuca è solo accennato. I modelli più recenti assomigliavano molto ai coevi elmi Coolus. Questo elmo fu utilizzato dai ''classiarii'' del periodo augusteo, come è possibile vedere nelle rappresentazioni di lapidi, sarcofagi del periodo.<ref>Sarcofago di ''Praeneste'' (databile al [[30 a.C.]] circa), oggi conservato presso i [[Musei Vaticani]].</ref>
 
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File:Helmet typ Montefortino 01.jpg| Elmo Montefortino di tipo C, conservato al Museo di ''[[Carnuntum]]''.
File:201005151437 NE CSM Infanteriehelm, verzinnte Bronze, 1. Jh.jpg|Elmo Montefortino di tipo C, rinvenuto a ''[[Novaesium]]''.
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===Armi per l'assalto delle navi avversarie===
I soldati utilizzavano normalmente come armi per l’arrembaggio, oltre a quelle tipiche navali come arpioni, anche frecce, dardi, giavellotti e fionde. Una volta poi lanciati i ponti sulle navi avversarie, i più coraggiosi si lanciavano in un combattimento con le spade, in un corpo a corpo.<ref>[[Vegezio]], ''[[Epitoma rei militaris]]'', IV, 44.5.</ref>