Tigre reale (romanzo): differenze tra le versioni

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==Trama==
Giorgio La Ferlita, un giovane di carattere debole e volubile, conosce a [[Firenze]], durante un [[ballo]] a Pitti, una [[contessa]] [[Russi (popolo)|russa]] malata di [[tisi]], Nata, e ne rimane attratto. Nata lo contraccambia e i due iniziano a frequentarsi con assiduità mantenendo però la loro relazione entro i limiti di una intensa [[amicizia]].<br />
 
La storia viene interrotta dall'annuncio della partenza di Giorgio per Lisbona e dall'arrivo del marito di Nata che la raggiunge per riportarla a casa. Nata scrive a Giorgio una [[lettera (messaggio)|lettera]] e gli promette che quando sentirà la morte vicina verrà a morire presso di lui e che nel frattempo vivrà nel suo amore.<br />
 
Trascorso un po' di tempo Giorgio si sposa con Erminia e durante la festa per celebrare la nascita del suo primo figlio viene a sapere dal dottor Rendona che Nada è ritornata e che i suoi giorni sono ormai contati. Giorgio, senza che la moglie ne sia a conoscenza, riprende a frequentare la contessa malata ma nel frattempo arriva Carlo, un cugino di Erminia, che un tempo era innamorato della donna e ne era ricambiato e i due rimangono nuovamente attratti l'un verso l'altro. Giorgio intanto continua ad assentarsi per andare a trovare la contessa e Carlo rimane molto vicino a Erminia che in lui trova conforto. Ma una notte il bambino di Giorgio ed Erminia rischia di morire e Carlo, mentre Giorgio è da Nada, conforta la cugina. Quando Giorgio fa rientro a casa si rende conto che la situazione stava diventando grave e decide di non allontanarsi più né dalla moglie né dal figlio. Erminia prega Carlo di partire e dal dispiacere si ammala. Fortunatamente la crisi passa e la famiglia riunita e serena si reca un giorno a fare un viaggio in [[treno]] dal quale assistono al trasporto funebre di Nata che il marito riporta in patria.
{{Quote|Allorché il convoglio si fermò a [[Giarre]], gli alzò il capo pallidissimo, guardò al di fuori, respirò con forza, sembrava si destasse da un lungo e penoso sonno. Il funebre treno che li precedeva era scomparso; il fumo svolgevasi ancora lentamente dall'imboccatura della galleria, aquarciandosi e diradandosi in larghi fiocchi sul cielo azzurro. Non rimaneva più altro del passato.}}
 
== Film ==
Giovanni Verga scrisse anche la sceneggiatura dell'[[Tigre reale (film 1916)|omonimo film]] tratto dalla sua opera, uscito nel [[1916]] per la regia di "Piero Fosco" ([[pseudonimo]] di [[Giovanni Pastrone]]) con protagonista la ''[[femme fatale|diva fatale]]'' [[Pina Menichelli]]''.
 
== Edizione ==
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|anno= [[2006]]
|città= [[Roma]]
|editore= Perrone (collana I classici pocket)
|id= ISBN 978-88-6004-039-68
|edizione=
}}
|pagine= 88 p., brossura
|id= ISBN 978-88-6004-039-6
}}<ref>{{Cita web |url=http://giulioperroneditore.it/node/33 |titolo=Consigliato da... Walter Mauro |opera=giulioperroneditore.it |accesso=05-02-2010}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web |url=http://www.liberliber.it/biblioteca/v/verga/tigre_reale/pdf/tigre__p.pdf |titolo=Testo integrale |opera=www.liberliber.it |accesso=05-02-5 febbraio 2010}}
 
{{Verga}}