Ghassanidi: differenze tra le versioni
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Al-Hārith era un cristiano [[Monofisismo|monofisita]]; contribuì a far rivivere la [[Chiesa Ortodossa Siriaca|Chiesa Giacobita Siriaca monofisita]] e sostenne il monofisismo malgrado Costantinopoli lo considerasse un'eresia. Più tardi i Bizantini diffidarono dei Ghassanidi e perseguitarono le comunità cristiane monofisite, favorendo indirettamente la successiva affermazione islamica nelle regioni siro-palestinesi, deponendo infine il re al-Mundhir (''reg.'' 569-[[582]]) e al-Nuʿmān.
I Ghassanidi, che s'erano con successo contrapposti ai [[Lakhmidi]] di [[al-Hira|al-Ḥīra]] ([[Iraq]] meridionale e Arabia settentrionale), alleati dei Persiani, prosperarono economicamente e s'impegnarono nell'edificazione di numerose costruzioni religiose e civili. Furono anche patroni delle arti e in un'occasione ospitarono i famosi poeti arabi [[Labid
Una tradizione islamica narra che il loro ultimo sovrano, Jabala ibn al-Ayham, si fosse recato a Medina dal califfo ʿUmar per convertirsi ma, vedendosi trattato non meglio d'un qualsiasi beduino, se ne fosse tornato offeso in Siria, preferendo restare cristiano.
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