Tito Giulio Prisco: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortografia |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 24:
Un secondo gruppo di Goti, guidati da re [[Cniva]], mossero verso ovest, ma vennero bloccati dall'esercito del governatore di [[Mesia inferiore]], [[Treboniano Gallo]], a [[Novae]]; si diressero allora verso [[Nicopoli]], dove vennero intercettati e sconfitti dall'imperatore [[Decio]]. I Goti di Cniva si mossero verso Filippopoli, per ricongiungersi all'esercito là presente: Decio li inseguì, ma venne sorpreso e sconfitto a sua volta a [[Beroea]].
Prisco, ancora sotto assedio a Filippopoli e senza prospettive di aiuto esterno dopo la sconfitta di Decio, dovette chiedere la pace a Cniva; in seguito accettò di essere proclamato imperatore (251).<ref>[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', XXIX, 2.</ref>
Il regno di Prisco durò poco: i Goti saccheggiarono poi Filippopoli, uccidendo un gran numero di abitanti; Prisco era probabilmente tra essi.
Tito Giulio Prisco viene a volte ricordato anche come Lucio Prisco, mentre non è da identificare con il coevo [[Gaio Giulio Prisco]].
==Note==
{{references|2}}
== Bibliografia ==
* [[Ammiano Marcellino]], ''[[Storie (Ammiano Marcellino)|Storie]]'', xxxi.5.17
* [[Sesto Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', xxix.2
Line 39 ⟶ 42:
* [[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', i.23.1
* [[Sesto Aurelio Vittore]], ''Liber de Caesaribus'', tradotto da H. W. Bird, Liverpool University Press, 1994, ISBN 0853232180, p. 129.
{{Portale|biografie}}
|