Salomè I: differenze tra le versioni

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[[Image:Palestine after Herod.png|thumb|right|400px|Suddivisione del regno di [[Erode il Grande]] alla sua morte: <br>{{legend|lime|Territorio di [[Erode Archelao]], dal 6 [[Giudea (provincia romana)|Giudea]]}}{{legend|Fuchsia|Territorio di [[Erode Antipa]]}}{{legend|orange|Territorio di [[Erode Filippo II]]}}{{legend|silver|Territorio di [[Salomè I]]}}{{legend|green|Provincia romana della [[Siria (provincia romana)|Siria]]}}{{legend|yellow|Città autonome della [[Decapoli]]}}]]
 
Prese parte a molti intrighi che afflissero la sua famiglia, riuscendo a non perdere la fiducia del fratello Erode. Schernita dall'[[aristocrazia]] di [[Gerusalemme]] perché figlia di un [[plebeo]], Salomè male accolse l'alleanza del fratello con la famiglia degli [[Asmonei]]. Secondo [[Flavio Giuseppe]], fece giungere all'orecchio del fratello vari pettegolezzi sul loro conto, che lo portarono a far giustiziare [[MariannaMariamne I(seconda moglie di Erode il Grande)|Mariamne]] e i due figli da lei avuti. Uno di loro, [[Aristobulo IV(figlio di Erode il Grande)|Aristobulo]], era addirittura diventato suo genero.
 
Tentò di convincere Erode a favorire [[Antipatro III]] (suo primogenito), dovendo anche minacciare di uccidersi per ritardarne la sua esecuzione. Infine, disobbedì astutamente al suo comando di uccidere gli anziani ebrei che aveva detenuto non appena il fratello morì. In eredità ottenne quattro città ([[Yavne|Jabneh]], [[Ashdod|Azotas]], [[al-Fasa'il|Phaesalis]] e [[Ascalona|Askalon]]) e le relative rendite.