Genio militare (storia romana): differenze tra le versioni
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*in altri, le barche potevano essere affiancate, le une alle altre legandole insieme, sempre grazie al supporto della flotta, e sopra di esse si provvedeva a costruirvi un ponte;<ref name="Colonna7">[[Colonna di Traiano]], scena VII secondo [[Conrad Cichorius|Cichorius]].</ref>
*in altri ancora, gli ingegneri erano costretti a costruire [[ponte|ponti]] in legno oppure in pietra,<ref>[[Cassio Dione Cocceiano|Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXVIII, 13.</ref> a seconda del loro utilizzo e alla durata minima necessaria dell'opera progettata, tanto che alcuni ponti di pietra di epoca romana sopravvivono ancora oggi. La durata di questi ultimi ponti è stata resa possibile dall'uso innovativo della [[chiave di volta]]. Uno dei più notevoli esempi di ponti militari in legno è [[ponte di Cesare sul Reno|quello costruito]] da [[Gaio Giulio Cesare]] sul fiume [[Reno (Germania)|Reno]] presso [[Coblenza]], ponte completato in soli dieci giorni (lungo poco meno di 500 metri). Per quanto concerne quelli in muratura basta ricordare invece [[Ponte di Traiano|quello costruito]] da [[Traiano]] sul [[Danubio]], lungo ben 1135 metri.<ref name="Colonna72">[[Colonna traiana]], scena LXXII.</ref>
*ricordiamo che
{{Quote| [...] poiché non c'erano barche che potevano essere assemblate in modo da passare il fiume, alcuni ingegneri [di Massimino]], si accorsero che vi erano numerose botti di legno vuote, abbandonate nei campi deserti, che gli abitanti di [[Aquileia romana|Aquileia]] utilizzavano per spedire il vino in modo sicuro per chi è costretto
====Realizzazione di canali navigabili per la flotta====
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