Gruppo del fago: differenze tra le versioni

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== Origini del gruppo del fago ==
I batteriofagi, scoperti da [[Frederick Twort]] nel 1915, erano stati oggetto di indagine sperimentale da quando [[Félix Hubert d'Hérelle|Felix d'Herelle]] aveva sviluppato metodi per l'isolamento, il rilevamento e la coltura, a partire dal 1917. Delbrück, fisico di formazione passato alla biologia, alla ricerca del sistema più semplice possibile da utilizzare sperimentalmente per indagare le leggi fondamentali della vita, ebbe un primo "incontro" con il fago nel 1937, durante una visita al "laboratorio delle mosche" di [[Thomas Hunt Morgan|Thomas H. Morgan]] al [[Caltech]]. Delbrück comprese che l'organismo modello utilizzato sperimentalmente da Morgan nei suoi esperimenti di genetica, il comunissimo moscerino della frutta (''[[Drosophila melanogaster]]''), pur apparentemente semplice, restava sempre particolarmente complesso per i suoi esperimenti. Venne a conoscenza che una ricercatrice, Emory Ellis, stava lavorando con un organismo più elementare, il fago. Tra la Ellis e Delbrück iniziò una collaborazione sui metodi di conteggio dei fagi e tracciamento delle curve di crescita, che portò a stabilire un modello di crescita di questi virus batterici, ovvero a determinare le caratteristiche di base del [[Ciclo litico di un virus|ciclo litico]]. Ellis e Delbrück furono co-autori di un articolo, "The Growth of Bacteriophage" ("La crescita del batteriofago"), in cui esposero i loro risultati che dimostravano che i virus si riproducono in un unico passaggio, piuttosto che in modo esponenziale come fanno gli organismi cellulari.<ref>{{en}} {{cite journal |author= Emory L. Ellis and Max Delbrück |title= The Growth of Bacteriophage|year= 1939|journal= The Journal of General Physiology|volume= 22|issue= 3|pages= 365-384 |doi= 10.1085/jgp.22.3.365 }} [http://jgp.rupress.org/content/22/3/365.full.pdf+html PDF]</ref>
 
Il gruppo del fago ebbe inizio intorno al 1940, dopo l'incontro tra Delbrück e Luria ad una conferenza di fisica. Delbrück e Luria iniziarono una serie di esperimenti sui modelli di infezione per i diversi ceppi di batteri e batteriofagi. Ben presto stabilirono il "principio di mutua esclusione" che un singolo batterio può essere infettato da un unico ceppo di fagi. Nel 1943, tramite il "test di fluttuazione" o [[esperimento di Luria-Delbrück]], dimostrarono che le mutazioni genetiche di resistenza agli antibiotici si verificano in assenza di selezione, piuttosto che essere una risposta alla selezione.<ref>{{en}} {{cite journal |author= S. E. Luria and M. Delbrück|year=1943 |month= |title=Mutations of Bacteria from Virus Sensitivity to Virus Resistance |journal=Genetics |volume=28 |issue=6 |pages=491–511|url=http://www.genetics.org/cgi/reprint/28/6/491}}</ref> Quell'anno, iniziarono a lavorare con [[Alfred Hershey]], altro scienziato a sperimentare con i fagi. I tre avrebbero condiviso il Premio Nobel 1969 per la Fisiologia e Medicina, "per il lavoro sul meccanismo di replicazione e genetica dei virus".