Cui prodest?: differenze tra le versioni

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fonti?
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Ai versi 500-501 ella afferma: ''"cui prodest scelus, is fecit"'', cioè "colui al quale il [[reato|crimine]] porta vantaggi, egli l'ha compiuto".
 
{{cn|Il concetto espresso da Medea è alla base di ogni ricerca investigativa: la scoperta di un possibile movente favorisce anche la scoperta del colpevole, o comunque limita il numero dei sospettati.
 
Ma anche nella vita di ogni giorno, domandarsi sempre ''"cui prodest?"'' - altrimenti reso con '''Cui bono?''' - aiuta a rintracciare i fini ultimi e gli interessi che leggi, decreti o semplici decisioni nascondono, al di là degli alti ideali che sembrano proporsi e garantire.}}
 
== Voci correlate ==