Gioacchino Gesmundo: differenze tra le versioni

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Fu condannato dal tribunale di guerra tedesco alla pena capitale. Affrontò la morte alle [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|Fosse Ardeatine]] assieme al suo concittadino [[Pietro Pappagallo|Don Pietro Pappagallo]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
Gioacchino Gesmundo è stato insignito della Medaglia d'oro al valore militare partigiano (dpcm del [[4 aprile]] [[1948]])<ref>{{cita web
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|autore=
|titolonome_onorificenza= Gioacchino Gismundo, Medaglia d'oro al valor militare
|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=13729&iddecorato=13309
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|titolo= Gioacchino Gismundo, Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione=Comandante, in territorio occupato dal nemico, di una zona clandestina insurrezionale ed in seguito responsabile di importante ufficio di controspionaggio, esplicava preziosa attività organizzativa e partecipava a numerose azioni di sabotaggio che incidevano sensibilmente sullo spirito e sulla efficienza delle unità nazifasciste. Orientava ogni sua attività al potenziamento degli organi preposti alla guerra partigiana, sfidando costantemente ogni insidia e pericolo. Catturato dalle SS. fasciste e tedesche durante l’esercizio del suo incarico, venne sottoposto per un mese intero ad inenarrabili torture, stoicamente sopportate a tutela del segreto militare e politico che custodiva. Condannato dal tribunale di guerra tedesco alla pena di morte, con la fermezza degli Eroi affrontava la morte alle Fosse Ardeatine tramandando ai posteri fulgida prova di fede nella dura lotta per la conquista della libertà<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13309 Dettaglio nel sito della Presidenza della Repubblica]</ref>.
|accesso= 11-12-2007
|luogo=Roma, 8 settembre 1943 - 6 giugno 1944.}}
|editore= [[Presidenza della Repubblica]]
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==Riconoscimenti==