Alleanza dei tre imperatori: differenze tra le versioni

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==Le trattative==
I diplomatici a cui fece riferimento [[Otto von Bismarck|Bismarck]] per iniziare i colloqui furono l’ambasciatore dello [[Zar]] a [[Berlino]], Peter Alexandrovich Saburov<ref> Peter Alexandrovich Saburov, nella [[trascrizione e traslitterazione|trascrizione]] per l’[[lingua inglese|inglese]] (1835-1918). Diplomatico russo, ambasciatore a Berlino dal 1880 al 1884 dopo numerosi incarichi in [[Regno Unito|Gran Bretagna]], [[Impero tedesco|Germania]], ad [[Atene]] e [[Costantinopoli]]. Fu collezionista e conoscitore d’arte classica, nonché campione di [[scacchi]].</ref> e il [[Ministro degli esteri|Ministro degli Esteri]] austriaco [[Heinrich Karl von Haymerle]].
 
Saburov fece intendere che la [[Impero russo|Russia]] desiderava garanzie contro la Gran Bretagna se questa avesse minacciato i [[Dardanelli]], oltre ad un impegno affinché non ci fossero modifiche allo ''[[status quo]]'' nei [[Penisola balcanica|Balcani]] senza il benestare della [[Impero russo|Russia]]. Haymerle, invece, si sentiva tranquillo con la [[Duplice alleanza|Duplice Alleanza]] e nutriva scarsa fiducia nella correttezza dei russi in un eventuale accordo sui Balcani. In alternativa egli avrebbe preferito un’alleanza con l’[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, pp. 386, 387, 391.</ref> alla quale, però, Bismarck non era interessato, almeno rispetto a quanto gli interessava la Russia.
 
L’Italia fu, anzi, una carta che il [[Cancelliere]] tedesco giocò a suo favore. Quando nel febbraio [[1880]] Haymerle propose un’alleanza fra [[AustriaImpero austro-Ungheriaungarico|Austria]], [[Impero tedesco|Germania]] e Gran Bretagna, asserendo che quest’ultima avrebbe potuto mitigare i moti [[Irredentismo|irredentisti]] in Italia,<ref>L’Italia rispettava e temeva la Gran Bretagna come grande potenza navale del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]].</ref> Bismarck ribadì che l’Italia non aveva alcuna importanza. Trascorso un anno affermò invece che l’alleanza fra Germania, Austria e Russia sarebbe valsa soprattutto a prevenire una pericolosa intesa fra Russia e Italia.<ref>Taylor, ''L’Europa delle grandi potenze'', Bari, 1961, p. 393.</ref>
 
Interrotte nel marzo [[1881]] dall’assassinio dello [[Zar]] [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], filoprussiano, le trattative ripresero con il suo successore, [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] che, incerto su quale ampiezza avessero i moti rivoluzionari che avevano portato alla morte del padre, preferì non rischiare in politica estera e, vincendo la sua diffidenza per la Germania, si affidò al consiglio di molti suoi sudditi accettando la linea di Bismarck.<ref>Rogger, ''La Russia pre-rivoluzionaria'', Bologna, 1992, p 275.</ref>
 
A questo punto anche l’[[Imperatore]] d’Austria [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] aderì all’idea, all’unico scopo, come confidò ad [[Alberto di Sassonia]], di stabilire amichevoli relazioni con la Russia. Haymerle dovette allora cedere e, dopo l’assicurazione di Bismarck che la Duplice Alleanza non sarebbe stata compromessa dall'intesa a tre, si mostrò d'accordo. Con l’Alleanza dei tre imperatori, firmata a [[Berlino]] il [[18 giugno]] [[1881]], Bismarck intese mantenere la pace fra Russia e Austria attraverso la spartizione dei Balcani in due sfere d’influenza.<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, p. 387.</ref> Egli, inoltre, ottenne che la Russia non avrebbe potuto appoggiare un ipotetico attacco francese alla Germania. In cambio Alessandro III, grazie all'Art. 3, evitava un'eventuale seconda coalizione dopo quella di [[Guerra di Crimea|Crimea]].
 
==Il trattato==