Ceramica geometrica: differenze tra le versioni

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; Tardo stile geometrico (seconda metà dell'VIII secolo a.C.)
 
LeEmerge in questo periodo una chiara evoluzione nelle proporzioni generali dei vasi che vengono prodotti in proporzioni particolarmente equilibrate divenute immediatamente standard. È il periodo del [[Maestro del Dipylon]], prima personalità emergente nell'arte greca, che segna con la sua produzione un momento di stacco rispetto alla normale evoluzione della produzione vascolare. I vasi tendono a raggiungere un rapporto tra altezza e diametro massimo o, nel caso delle forme aperte, tra diametro massimo e altezza, che si avvicina alla "sezione aurea" (i. e. la parte più piccola sta alla più grande come la più grande sta alla somma delle due).<ref>{{Cita|Brann 1962|p. 2.|harv=s}}</ref> In ambito pittorico le fasce decorative ricoprono l'intera superficie del vaso, perdendo la funzione di marcare l'articolazione delle sue parti e si moltiplicano le scene figurate, in alcuni casi anche scene mitologiche, e i motivi decorativi sono più ricchi e variati. Si distinguono alcune officine e alcune personalità.
 
*Tardo geometrico I (760-735 a.C.)
 
: Lo "stile del Dipylon", che prende il nome dalla principale [[Ceramico (Atene)|necropoli ateniese]] raggiunge la sua massima espressione nei grandi vasi della metà dell'VIII secolo a.C., adprodotti opera di un ceramografo conosciuto comedal [[Maestro del Dipylon]] cheil quale, nel momento in cui le scene figurate entravano a far parte della decorazione vascolare scelse di rinunciare alle implicazioni pittoriche e di ridurre e uniformare ogni elemento allo schematismo geometrico. Durante il Tardotardo geometrico cominciano a distinguersi anche altre personalità o gruppi di prodotti provenienti da una stessa bottega. Ad uno dei rivali del Maestro del Dipylon, chiamato convenzionalmente [[Pittore di Hirschfeld]] (dall'archeologo [[Gustav Hirschfeld]] che ha descritto nel 1872 per la prima volta una sua opera), è attribuito un cratere (Tardotardo geometrico I, Atene, Museo archeologico nazionale NM990990)<ref>[http://www.beazley.ox.ac.uk/record/FAC34B83-C37D-4480-83B0-36BBDC058120 The Beazley Archive, Athens NM 990] <small>(consultato il 25 febbraio 2012)</small></ref> con scene animate e densamente popolate che acquisiscono maggiore importanza rispetto ai moduli geometrici, ormai privi di funzioni strutturali. Alcune botteghe sono riconoscibili tramite figure ricorrenti e stilisticamente identificabili, come il leone accovacciato con corpo a clessidra del "Pittore del Leone" o il cigno con corpo striato del "Pittore del Cigno", o ancora le file di uccelli acquatici unite da tratti obliqui a puntini (officina del "Seme degli uccelli"). Appartenenti probabilmente ad una stessa bottega sono anche le ''oinochoai'' sulle quali sono raffigurati dei cervi pascenti, o i vasi con fascia a file di rombi riempiti con scacchiere o rombi più piccoli, detti "Tapestry Hand" ("Mano a tappeto").<ref>[[Giovanni Becatti]], ''L'arte dell'età classica'', Firenze, [[Sansoni editore]], 1980, p. 52</ref> Lo stile del maestro del Dipylon finisce intorno al 735 a.C. quando anche l'ultimo dei suoi più stretti collaboratori smette di dipingere.<ref>{{Cita|Hurwit 1985|p. 110.|harv=s}}</ref>
 
*Tardo geometrico II (735-700 a.C.)