Aldo Lampredi: differenze tra le versioni

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Tuttavia:
* Il [[22 ottobre]] [[1945]], ancor prima che si fosse formata la "versione storica" dei fatti, il partigiano Guglielmo Cantoni ''"Sandrino"'', uno dei due militanti che nella notte del 28 aprile avevano piantonato Mussolini e la Petacci in casa De Maria, rilasciava un'intervista al [[Corriere d'Informazione]]<ref name=Sandrino>Ferruccio Lanfranchi, ''Parla Sandrino uno dei cinque uomini che presero parte all’esecuzione di Mussolini'', in: ''Corriere d’Informazione'', 22-23 ottobre 1945</ref>. ''"Sandrino"'' dichiarava alla stampa di aver seguito a piedi la squadra degli esecutori e delle vittime della fucilazione, e di esser giunto nei pressi di Villa Belmonte in tempo per vedere ''“Valerio”'' sparare un paio di colpi di pistola contro l’ex duce, il quale era rimasto inaspettatamente in piedi; la raffica di mitra che - secondo l’intervistato - avrebbe investito sia Mussolini che la Petacci, sarebbe stata inflitta da [[Michele Moretti (partigiano)|Michele Moretti]], intervenuto subito per risolvere l’impasse. Successivamente lo stesso ''"Valerio"'' avrebbe sparato altri due colpi di pistola, sul corpo dell’uomo, che si muoveva ancora<ref name=Sandrino></ref>. E’Cantoni appurato,non peraltro,indica la generalità del ''"colonnello Valerio"'' - che probabilmente non conosceva - ma è appurato che, al momento dell’esecuzione, il possessore di un arma simile – ed esattamente launa pistola Beretta modello 1934, calibro 9 mm, di cui sopra è cenno<ref name=Beretta></ref> - fosse Aldo Lampredi e non Walter Audisio, che invece imbracciava un mitra Thompson <ref name=MAS>Pierluigi Baima Bollone, ''cit.'', pag. 154</ref>.
 
* Nel 2009, i ricercatori Cavalleri, Giannantoni e Cereghino, effettuarono un attento esame dei documenti dei servizi segreti americani degli anni 1945 e 1946, desecretati dall'amministrazione [[Bill Clinton|Clinton]]. Dall'esame dei tre ricercatori sono emersi due rapporti segreti dell'agente dell'[[Office of Strategic Services|OSS]] Valerian Lada-Mokarski, il primo datato ai primi di maggio del 1945 ed il secondo il [[30 maggio]] [[1945]]. L'agente americano, dopo aver ascoltato il resoconto di alcuni "testimoni oculari"<ref>Lada-Mokarski, in particolare, avrebbe raccolto le testimonianze di Giacomo De Maria e dei partigiani Giuseppe Frangi ''"Lino"'' e Luigi Canali Cfr: Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni, Mario J. Cerighino, ''cit.'', pagg. 170 e succ.ve.</ref>, conferma esattamente l'orario e il luogo della fucilazione di cui alla versione storica. Il più esauriente dei due rapporti, quello datato [[30 maggio]] [[1945]], tuttavia, sembrerebbe indicare il ''“colonnello Valerio”'' nella persona di Aldo Lampredi, raffigurandolo in un uomo in vestito civile, armato di revolver, i cui colpi avrebbero raggiunto obliquamente Mussolini sulla schiena <ref>Ciò contrasta con l'autopsia effettuata sul corpo dell'ex-duce dal dr. Cattabeni, il quale ha constatato che i fori d'entrata dei colpi di arma da fuoco che ne hanno determinato la morte furono inferti di fronte e non da retro. Cfr.:''Verbale della necroscopia n. 7241 dell’Obitorio comunale di Milano del 30 aprile 1945''</ref>. Aldo Lampredi, infatti – come riferiscono concordemente le testimonianze raccolte a Milano, a Como e a Dongo - il [[28 aprile]] [[1945]] indossava un impermeabile bianco, mentre Walter Audisio aveva indosso una divisa da partigiano color kaki o rosso-mattone con i gradi di colonnello.