Agobiopsia: differenze tra le versioni

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Quando compare il sanguinamento, si deve tenere presente che questo dovrebbe manifestarsi sempre in grado lieve-moderato. Soprattutto nel corso del periodo di osservazione post-procedura, il sanguinamento dovrebbe gradatamente diminuire di intensità fino ad annullarsi. Se invece si dovesse verificare un sanguinamento più intenso, sarà necessario tenere il paziente in osservazione e monitorarlo fino a che l'emorragia non cessi.
In rari casi sarà necessario ricorrere alla chirurgia maggiore per fermare l'emorragia.
Alcuni studi in letteratura hanno messo in dubbio l'utilità e prospettando perfino la pericolosità della agobiopsia sui tumori epatici<ref>Takamori R, Wong LL, Dang C, Wong L. Needle-tract implantation from hepatocellular cancer: is needle biopsy of the liver always necessary? Liver Transpl 2000; 6: 67–72.</ref>. In particolare in uno studio apparso sul British Medical Journal nel 2004 è apparso un caso clinico nel quale una agobiopsia eseguita per un tumore al fegato avrebbe provocato la diffusione del tumore lungo tutto il tragitto percorso dall'ago. Lo studio concludeva affermando che l'agoaspirato era pericoloso ed inutile<ref>Metcalfe MS, Bridgewater FHG, Mullin EJ, Maddern GJ. Useless and dangerous—fine needle aspiration of hepatic colorectal metastases. BMJ 2004;328:507</ref>. Le conclusioni tratte da questo documento sono state successivamente fortemente criticate.
 
Altre complicazioni dipendono dalla parte del corpo su cui si esegue la biopsia.