San Giuseppe (Napoli): differenze tra le versioni

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Nella Pignasecca si trova Santa Maria di Materdomini, della fine del [[XVI secolo|‘500]], e la Trinità dei Pellegrini, maestosa opera vanvitelliana, il cui scalone è oggi all’interno del cortile dell’ospedale (si accede da una porta laterale). Ritornando a via Toledo, si incontrano a sinistra la chiesa dello Spirito Santo e, ad angolo, il palazzo Doria D’Angri, opera di Carlo Vanvitelli (1755).
 
Più avanti, sulla sinistra, palazzo Maddaloni, ampliato da Cosimo Fanzago. In piazza Carità, oggetto di trasformazioni edilizie in età recente, si trovano la chiesa di San Nicola alla Carità, [[palazzo Mastelloni]] (portale settecentesco) e palazzo Cavakanti opera di Mario Gioffredo (1762). Proseguendo, si incontrano Santa Maria delle Grazie, [[palazzo Tappia]], palazzo Lieto (1754); con una piccola deviazione, per via Uries, si trova la chiesa ortodossa di San Pietro e Paolo. Ancora, il palazzo del Banco di Napoli e [[palazzo Zevallos]].
 
La parte meridionale del quartiere è il frutto della riorganizzazione urbana compiuta (in parte) dal [[fascismo]] nel tessuto storico di Napoli, in un’area che si era compiutamente configurata tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]]. Negli [[Anni 1930|anni‘30]] quel tessuto fu riattato con opere di grande pregio formale, fra cui il palazzo delle Poste, opera di Vaccaro e Franzi ([[1929]]-[[1935]]) che occupa in parte l’area del convento degli Olivetani. Il grande chiostro, divenuto una sorta di piazza chiusa, ne separa la facciata curva dall’edificio dell’[[Palazzo INA|INA]], altro episodio razionalista. Fiancheggiando piazza Carità, si incontrano la Caserma Pastrengo e la chiesa di Monteoliveto, detta di Sant’Anna dei Lombardi, anch’essi parte del poderoso complesso monastico.
 
Piazza Monteoliveto, definita da una fontana sormontata dalla statua di Carlo II ([[1668]] circa), è collegata con piazza del Gesù dalla Calata Trinità Maggiore, ricca di pregevoli edifici (sulla sinistra, palazzo Pignatelli restaurato da Ferdinando Sanfelice; all‘angolo il rinascimentale [[palazzo Gravina]] (Facoltà di Architettura).
 
==Note==