Aqua Iulia: differenze tra le versioni

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Data la vicinanza con le sorgenti della ''Tepula'', i due condotti viaggiavano insieme, in sotterranea, da un punto a tutt’oggi non individuato, fino alla ''piscina limaria'' (il bacino di decantazione) che si trovava nell’attuale zona delle [[Capannelle]]. Da lì in poi i condotti si separavano nuovamente, proseguendo in superficie ed utilizzando, per circa 9,6 km, le arcuazioni già edificate per l’acquedotto dell'''[[Aqua Marcia]]'', opportunamente ristrutturate per sostenere il maggiore sforzo. Il triplice condotto è ancora visibile nei tratti di arcate rimasti in piedi. I due condotti continuavano comunque a viaggiare insieme, benché separati. La portata definitiva comune venne accresciuta in seguito da 92 quinarie prelevate dall<nowiki>'</nowiki>''[[Acqua Marcia]]'' e di altre 163, molto più tardi, derivate dall’acquedotto del<nowiki>'</nowiki>''[[Anio Novus]]''.
 
L’acquedotto arrivava a Roma nella località "''ad spem veterem''", nei pressi di [[Porta Maggiore]]. Da qui in avanti il condotto sfruttava le [[muraMura aureliane]] fino a scavalcare la [[via Tiburtina]] su un arco che fu poi trasformato nella [[Porta Tiburtina]]. Il percorso tornava poi sotterraneo, superava la [[portaPorta Viminale]], dove oggi sorge la [[Stazione Termini]], e concludeva il suo tragitto in prossimità della [[portaPorta Collina]], dove si trovava il “castello” principale di distribuzione, nelle vicinanze dell’attuale via XX Settembre.
 
Grazie ad una serie di ben 17 punti di distribuzione, l'''Aqua Iulia'', insieme alla ''Tepula'', approvvigionava i colli [[Celio]], [[Esquilino]], [[Viminale (colle)|Viminale]], [[Quirinale (colle)|Quirinale]], [[Campidoglio]], [[Colle Palatino|Palatino]] e Piccolo [[Aventino]], oltre ai [[Foro Romano|Fori]].
 
[[File:Piazza Vittorio Trofei di Mario 9511-06.JPG|thumb|right|250 px|Resti della mostra d'acque detta ''Trofei di Mario'']]
Dopo una prima serie di restauri effettuata già da [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] tra l’[[11 a.C.|11]] e il [[4 a.C.]], altri interventi furono effettuati da [[Caracalla]] e poi da [[Alessandro Severo]], che utilizzò queste acque per rifornire una fontana monumentale tuttora visibile nell'attuale [[Piazza Vittorio Emanuele II (Roma)|Piazza Vittorio]], conosciuta come i [[Ninfeo di Alessandro|''Trofei di Mario'']] o ''nymphaeum Alexandri''.
 
L'arrivo a Roma dell'acqua (che poi si disperde) avviene ora con un canale noto come ''Marrana Mariana'' e costruito da [[papa Callisto II]] nel [[1122]], che veniva all'epoca usato principalmente per i mulini e per l'irrigazione dei campi.