Strategic Defense Initiative: differenze tra le versioni

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→‎Controversie e critiche: "flashlight" si traduce con "torcia elettrica", non come "lampada-flash"
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Si pensa che il primo ad aver screditato lo SDI, battezzandolo le "Star Wars" di [[Ronald Reagan]] sia stato l'oppositore [[Carol Rosin|Dr. Carol Rosin]], un consulente già portavoce di [[Wernher von Braun]]. Alcuni critici utilizzavano quel termine in modo derisorio, implicando che fosse una tecnologia costosissima, del tutto immatura e poco pratica, piuttosto degna della [[fantascienza]], ma gli entusiasti adottarono il termine, arguendo che "''la fantascienza di ieri è l'ingegneria di domani''". In dichiarazioni ai media del [[7 marzo]] del [[1986]], il deputato con delega e direttore dello SDIO, Dr. Gerold Yonas, affermò che il nome "Star Wars" venne immediatamente strumentalizzato dalla propaganda sovietica, ed utilizzato per la [[disinformazione]], affermando che questo ''appellativo'' dava una impressione totalmente errata dello SDI.<ref>Dr. Gerold Yonas. [http://www.commonwealthclub.org/missiledefense/yonassp.html SDI:Prospects and Challenges]. [[7 marzo]] del [[1986]].</ref>
 
[[Ashton Carter]], un ricercatore associato del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], fece uno studio dettagliato dello SDI per conto del Congresso USA nel 1984. Affermò che vi erano numerosi aspetti difficili nella creazione di uno scudo di difesa missilistico meramente adeguato, sia con o senza i laser. Affermò che i [[laser a raggi X]] avevano uno scopo limitato dal momento che sarebbero stati diffusi dall'atmosfera, allo stesso modo di come un fascio di una lampada-flashtorcia elettrica si sparge in tutte le direzioni. Questo implicava che i laser a raggi-X dovevano essere vicini all'[[Unione Sovietica]], specialmente durante i pochi minuti critici della fase di "booster", per consentire che l'avvistamento satellitare dei missili sovietici fosse rilevato dai radar e la loro traiettoria accuratamente tracciata per consentire un corretto "inquadramento" da parte degli stessi laser-X. I difensori dello SDI obiettarono che i progressi nella tecnologia, come l'utilizzo di fasci laser potentissimi, e la "decolorazione" della colonna d'aria attorno al fascio laser, avrebbe potuto incrementare la distanza percorribile, necessaria al raggio-X per raggiungere e colpire il bersaglio con esito.
==== Le obiezioni del professor Hans Bethe ====
Il fisico [[Hans Bethe]] (che lavorò con [[Edward Teller]] sia nel progetto della bomba atomica che in quello della bomba all' idrogeno, entrambi sviluppati dal [[Los Alamos National Laboratory]]), dichiarò che uno scudo di difesa impiegante armi laser sarebbe stato irrealizzabile. Disse che un sistema difensivo di tale fattura sarebbe stato costoso e difficile da realizzare, ed infine pur facilmente distruggibile; suggerì che i Sovietici potevano economicamente utilizzare migliaia di economiche [[decoy (contromisura)|civette]] per soprassaturarlo durante un attacco nucleare. Secondo la sua opinione l'unico modo di fermare la minaccia di una guerra nucleare risiedesse nell'uso della diplomazia e scartò completamente l'idea di una ''soluzione tecnica'' alla [[Guerra Fredda]], dicendo che uno scudo difensivo sarebbe stato visto come una minaccia perché avrebbe limitato o distrutto le capacità offensive Sovietiche, lasciando il potenziale offensivo americano intatto. Nel marzo del 1984, Bethe divenne coautore di un rapporto di 106 pagine per la Union of Concerned Scientists che concludeva che "il sistema di laser a raggi-X non offre alcuna prospettiva di essere un componente utile di un sistema per la difesa da missili balistici."<ref name="UCS">Union of Concerned Scientists. Space-Based Missile Defense: A Report by the Union of Concerned Scientists. Cambridge, MA. marzo 1984.</ref>