Terme Deciane: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
Le terme, di cui restano alcune rovine, sono menzionate in alcune iscrizioni che, oltre a confermare la localizzazione, forniscono elementi certi circa la storia del complesso, come il restauro sotto [[Costante I]] o [[Costanzo II]] e un altro del [[414]], sotto [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], ad opera del ''[[praefectus urbi]]'' [[Cecina Decio Aginazio Albino (prefetto)|Cecina Decio Aginazio Albino]] in seguito ai danni causati dal [[Sacco di Roma (410)|Sacco di Roma]] di [[Alarico]].
 
La pianta è conosciuta da un disegno cinquecentesco di [[Andrea Palladio]], che ha permesso anche di collocare correttamente i resti superstiti all'interno del complesso originario (misurante circa 70 x 35 metri). Tra questi spicca un'[[abside]] che apparteneva all'aula sullo spigolo meridionale.
 
Gli scavi hanno restituito nel tempo molte opere d'arte, come l'''[[Ercole]] fanciullo'' in [[basalto]] verde o il rilievo di ''[[Endimione]] dormiente'', entrambi ai [[Musei Capitolini]].
 
Sotto le terme si trovano i resti di edifici più antichi, visibili nei sotterranei del [[Casale Torlonia]] e sotto la piazza del [[Tempio di Diana (Roma)|Tempio di Diana]]: si tratta di muri in [[opera quasi reticolata]] con tracce di una decorazione a finte incrostazioni marmoree in pittura e stucco ([[primo stile pompeiano]]), la testimonianza più antica di questo schema decorativo a Roma, databile all'ultimo quarto del [[II secolo a.C.]] Un altro edificio di epoca traianea è sfarzosamente decorato da mosaici e pitture a riquadro con molteplici soggetti (maschere, fiori, paesaggi), forse l'abitazione privata di [[Traiano]] (''Privata Traiani'') prima che diventasse imperatore che doveva trovarsi nelle vicinanze, o forse una residenza dello stesso [[Decio]] sulla quale fece edificare il complesso termale.
 
==Note==