Movimento (sociologia): differenze tra le versioni

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2) '''Identità e progetto''': un movimento sociale è tale se ha un’identità collettiva condivisa e se presenta un progetto di cambiamento nella società. Tende alla rivoluzione, al cambiamento: è la ribellione sociale, che può essere violenta (es. Brigate Rosse), una violenza di tipo espressivo dato che la maggior parte dei movimenti sociali contemporanei esprimono istanze democratiche radicali e pragmatiche. Esse, infatti, promuovono trasformazioni parziali del sistema e si pongono come obiettivo principale, appunto il Cambiamento. C’è però bisogno di una forza politica che rappresenti le istanze del movimento, in quanto i movimenti sociali, di per sé, non sono in grado di rappresentarsi autonomamente.
 
3) '''Forme organizzative''': un movimento sociale porta avanti un progetto di cambiamento, ma non può esistere alcuna alcun'azione collettiva senza organizzazione: non vi è politica senza ordine. I Partiti politici possiedono una disciplina interna, sono costruiti per via gerarchica e i membri interni beneficiano di una tessera di partito; i movimenti sociali invece presentano un’organizzazione più debole, poiché non hanno tessera, hanno organizzazione labile, partecipazione volontaria e libera, e soprattutto non possiedono dirigenti a cui il membro deve rispondere del suo comportamento. Più essi sono complessi e più è difficile stabilire un controllo della piazza, essendo complicato organizzare servizi d’ordine: una minoranza organizzata riesce a prevalere su una maggioranza disorganizzata.
Le forme organizzative possono essere Verticali, ossia prevedono un dirigente posto a capo, il quale organizza il movimento stesso (società industriale, a partire dalla quale sono nati i partiti industriali), e forma Reticolare, ovvero la logica secondo cui è organizzata la rete internet (vi sono elementi differenti tra loro, ma nessuno ha funzione dirigente), in cui i diversi soggetti sono in contatto e stabiliscono l’organizzazione del movimento, ma nessuno ha l’egemonia sugli altri. I movimenti odierni sono strettamente legati alla logica reticolare, perché l’organizzazione è più veloce e sfugge al controllo del potere. Tuttavia, altrettanto velocemente questi movimenti tendono a non consolidarsi (stato latente).
 
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== Il movimento operaio ==
Il primo esempio di movimento è quello Operaio (a partire dal XIX secolo – rivoluzione industriale), in cui veniva sottolineato il conflitto tra capitale e lavoro: uno dei problemi fondamentali della società industriale era come distribuire il capitale tra i lavoratori (conflitto risolto con la proprietà privata, sottoformasotto forma di profitti e salari pagati a coloro che vendevano la loro forza lavoro impiegata in fabbrica). Il movimento operaio si è battuto anche per l’abolizione delle classi sociali, affinché venisse ampliato il suffragio; il sistema economico avrebbe potuto così produrre di più in condizioni di maggiore giustizia. Vi è a seguire il movimento nazionalista (seconda metà del 900),
 
==== Nella società post-industriale ====
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== Altri esempi di movimento sociale ==
* Esempi di ordine generale: movimento culturale (es. il [[punk (cultura)|punk]]), movimento artistico (es. il [[dadaismo]]), movimento letterario (es. il [[decadentismo]]), movimento politico (es. il [[comunismo]]), movimento sociale (es. movimento per i diritti umani), movimento popolare (es. movimento autonomista), movimento religioso o spirituale (es. la [[New age]]), ecc.
* Mentre i movimenti sopra descritti – con l'eccezione forse di quelli artistico-letterari, in cui lo stesso termine "movimento" ha una valenza affine ma differente  – coinvolgono in genere ampi strati di popolazione, prefiggendosi modifiche rilevanti di uno ''status quo'' o del sentire comune (dando in certi casi vita a sollevazioni per il conseguimento di un fine visto come miglioramento di una certa condizione), esistono poi movimenti "di nicchia", i cui fini sono per natura circoscritti a classi ristrette di persone (es. [[Movimento Nazionale Liberi Farmacisti]]).
 
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