Canna indica: differenze tra le versioni

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La '''Canna indica''' (achira, achera, sagú, capacho, biri, cucuyús, juquián o papantla) è una pianta perenne appartenente alla famiglia della Cannaceae di 1,5 a 3  m di altezza.
 
== Nomi comuni, etimologia e concetto ==
Il nome maggiormente usaro è '''Achira''', proviene dal termino quechua Achuy, il cui significato primario è “starnutire”. Conduce alla idea di “trasportare qualcosa tra i denti o con la bocca” e da qui al concetto di ciò che la l'anima umana emette o esprime con spontaneità.
Per questo achira è la parola, il conto, la storia, e il connesso che si condivide. Si connette con l'insegnamento e la trasmissione di conoscenza orale.
Può trovarsi in termini come Arachán una famiglia estinta nativa del Est dell'Uruguay e del Rio Grande del Sud in Brasile, ed anche nel nome della città di frontiera di Chuy, tra questi due paesi. La L'achira è anche conosciuta in Colombia come sagú o chisgua, in Venezuela come capacho o maraca, in Perú eed Ecuador come achera o atzera (o atcera), in Brasile come biri. Altre denominazioni sono chui'o arawak imocoma.
 
== Origine ==
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== Descrizione ==
Pianta erbacea perenne, con rizoma carnoso e ramificato da 20 x 15  cm. La superficie del rizoma è incisa da solchi trasversali, che marcano la base di squame che la coprono; dalla parte inferiore salgono piccole radici bianche, e dall'apice, dove vi sono numerose gemme, crescono le foglie, l'insieme floreale e le ramificazioni. Le ramificazioni aeree possono arrivare a 1-3 1–3 m di altezza e formano una massa compatta, essendo avvolte dalle guaine delle foglie. Le foglie sono grandi, di color verde o verde violaceo, con piccioli corti e lamine ellittiche, possono misurare da 30 a 60  cm de lunghezza e da 10 a 25  cm di larghezza, con la base larga e restringentesi a cuneo e l'apice è corto acuminato e acuto. La nervatura centrale è prominente e da ella si dipartono le laterali.
L'inflorescenza in grappolo terminale con 6-20 gruppi di 1-2 fiori. Fiori con penduncolo di 0,2-1 2–1&nbsp;cm, di colore rosso o giallo-arancio salvo alcune varietà, di 4,5-7,5 &nbsp;cm, con i sepali triangolari, di 1-1,7 &nbsp;cm e i petali eretti, di 4-6,5 &nbsp;cm. Tubo di 1,5-2 5–2&nbsp;cm di dimensioni. Stami in nnumero di 3-4, molto ovali e a spatola, lunghi 4,5- 7,5 &nbsp;cm e larghi da 0,3-0,5 &nbsp;cm nella parte libera.</br>
I frutti sono capsule di forma elissoide e globosa, superficie verrucosa, di 1,5 a 3 &nbsp;cm de lunghezza, di color castagno, con grande quantità di semi neri e molto duri.
 
== Abitat ==
 
La achira si può coltivar dal livello del mare fino a 2.700 metri, però prospera in clima montagnosi tropicali o subtropicali temperati, tra i 1.000 e 2.000 metri.
Gradisce temperature medie da 14 a 27&nbsp;°C e precipitazioni annuali minime da 500 &nbsp;mm a 1.200 &nbsp;mm. Cresce molto bene in suoli leggeri di consistenza.
 
== Usi ==
 
Si coltiva principalmente per i suoi rizomi, che sono importanti per la l'alimentazione umana e per l'agroindustria.
Il suo amido è di facile digestione e la farina si usa per produrre pane, biscotti, gallette, torte.
Anche le cime della achira si mangiano stufati o bolliti.Il decotto delle radici si usa come diuretico e le foglie come cicatrizzante; il succo di queste si usa come antisettico. Le foglie appena recise di usano sopra le bruciature per rinfrescare la pelle bruciata. I semi si usano per confezionare collane o collari o sonagli o maracas.Il tallo e le foglie servono come foraggio per il bestiame. Le foglie si usano anche per avvolgere mangiare tipici.