Canna indica: differenze tra le versioni
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La '''Canna indica''' (achira, achera, sagú, capacho, biri, cucuyús, juquián o papantla) è una pianta perenne appartenente alla famiglia della Cannaceae di 1,5 a 3
== Nomi comuni, etimologia e concetto ==
Il nome maggiormente usaro è '''Achira''', proviene dal termino quechua Achuy, il cui significato primario è “starnutire”. Conduce alla idea di “trasportare qualcosa tra i denti o con la bocca” e da qui al concetto di ciò che
Per questo achira è la parola, il conto, la storia, e il connesso che si condivide. Si connette con l'insegnamento e la trasmissione di conoscenza orale.
Può trovarsi in termini come Arachán una famiglia estinta nativa del Est dell'Uruguay e del Rio Grande del Sud in Brasile, ed anche nel nome della città di frontiera di Chuy, tra questi due paesi.
== Origine ==
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== Descrizione ==
Pianta erbacea perenne, con rizoma carnoso e ramificato da 20 x 15
L'inflorescenza in grappolo terminale con 6-20 gruppi di 1-2 fiori. Fiori con penduncolo di 0,
I frutti sono capsule di forma elissoide e globosa, superficie verrucosa, di 1,5 a 3
== Abitat ==
La achira si può coltivar dal livello del mare fino a 2.700 metri, però prospera in clima montagnosi tropicali o subtropicali temperati, tra i 1.000 e 2.000 metri.
Gradisce temperature medie da 14 a 27 °C e precipitazioni annuali minime da 500
== Usi ==
Si coltiva principalmente per i suoi rizomi, che sono importanti per
Il suo amido è di facile digestione e la farina si usa per produrre pane, biscotti, gallette, torte.
Anche le cime della achira si mangiano stufati o bolliti.Il decotto delle radici si usa come diuretico e le foglie come cicatrizzante; il succo di queste si usa come antisettico. Le foglie appena recise di usano sopra le bruciature per rinfrescare la pelle bruciata. I semi si usano per confezionare collane o collari o sonagli o maracas.Il tallo e le foglie servono come foraggio per il bestiame. Le foglie si usano anche per avvolgere mangiare tipici.
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