Barda Foca il Giovane: differenze tra le versioni

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Bardas Sclero accettò la proposta. Pur tuttavia fu fatto imprigionare da Barda Foca che non mantenne le promesse fatte e si pose anzi al comando delle truppe arabe di Sclero. Foca pensava che questo fosse il modo migliore per indebolire in maniera definitiva Basilio II di Bisanzio e ritenne quindi utile dividere in due il suo esercito: mentre una parte sarebbe andata ad ovest di [[Abydos (Ellesponto)|Abido]], sull'[[Ellesponto]], con l'altra si sarebbe trincerato a [[Crisopoli]]. E così fece.
 
Basilio II non si pose il problema di intervenire subito in quanto il suo potere giungeva fino a [[Costantinopoli]]. Foca, ugualmente, preferì restare sulla difensiva. Basilio II trovò un alleato in [[Vladimir I di Kiev]], il quale inviò in aiuto seimila [[variaghi]] da porre sotto il comando di [[Basilio II di Bisanzio]]. Nel [[gennaio]] dell'anno [[989]] i seimila variaghi si posero sotto il comando di Basilio II e qualche settimana dopo colpirono in un attacco notturno l'accampamento di Barda Foca. I nordici uccisero tutti e distrussero l'intero l'accampamento. Solo tre sottufficiali furono risparmiati e consegnati all'imperatore. Questi ordinò che uno di essi fosse impiccato, un altro impalato ed il terzo crocifisso.
 
Barda Foca scese a questo punto in campo con l'altra metà dell'esercito assediando Abido, che tuttavia resistette; Basilio II mandò in soccorso della città un esercito comandato da suo fratello [[Costantino VIII di Bisanzio]]. All'alba del [[13 aprile]] Basilio II dette l'ordine di attaccare e distruggere l'esercito ribelle di Barda Foca.